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Vivere in una grande città inquinata è un fattore di rischio per molte malattie cardio-vascolari, ma questo lo sapevamo già: quello che non sapevamo, e che oggi ci viene spiegato dagli studiosi canadesi, è come l’inquinamento possa entrare in profondità nel nostro organismo, al punto da modificare il patrimonio genetico.

CIBO E CANCRO SONO COLLEGATI, ECCO GLI ALIMENTI DA EVITARE

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista  Nature Communication ed ha avuto un grosso impatto sulla comunità scientifica: gli scienziati canadesi ci dicono, in sintesi, che le nostre malattie future sono decise molto di più da dove viviamo e cosa respiriamo tutti i giorni, piuttosto che dalla nostra storia familiare e genetica.

Lo studio è stato condotto su circa mille cittadini, fra i 40 e i 70 anni, residenti in regioni diverse del Quebec: a Montreal, un grande centro urbano, a Quebec City, cittadina più piccola e meno densamente abitata, e a Saguenay-Lac- Saint-Jean, una regione di boschi e laghi.

La base genetica del campione è invece omogenea, dal momento che i componenti discendevano tutti dalle popolazioni che si sono insediate in quegli stessi luoghi nel 600. Incrociando i dati, è risultato che l’esposizione ambientale conta molto di più della genetica nell’insorgenza di diverse malattie, come ad esempio l’asma.

L’inquinamento, in termini più semplici, “sporca” l’espressione del nostro DNA e quel che è più grave è che questo accade anche quando resta sotto i livelli indicati dalla legge.