Il produttore Jason Blum, re Mida delle produzioni low-budget, ci parla della sua carriera, del suo amore per i film horror e dei progetti per il futuro.

Intervista a Jason Blum: tutti i segreti di un produttore low-budget

A Hollywood è considerato un vero e proprio Re Mida ed è difficile contraddire o fare qualche appunto su questo paragone, che può apparire azzardato, ma che in realtà ci sembra più che calzante.

Jason Blum ha infatti il merito di essere riuscito a sbancare il botteghino con film costati pochissimo e, ancor di più, ad aver puntato su pellicole che hanno un po’ rinnovato il genere horror negli ultimi anni.

Jason Blum: i film che ha prodotto

È Blum, infatti, il produttore di ‘Paranormal Activity’, ‘Insidious’, ‘Oculus’, ‘The Purge’ e il suo sequel di prossima uscita, ‘Anarchia – La notte del giudizio’. È proprio della pellicola che sarà nelle sale il 23 luglio che Jason inizia a parlare nella chiacchierata che abbiamo avuto l’onore di avere con lui, in occasione di una sua recente visita a Roma per una Masterclass.

“Consideriamo questo film come un eccitante film d’azione, thriller e horror che contiene un messaggio politico. – spiega il produttore – È comunque interessante il fatto che in Europa la gente colga di più il messaggio politico rispetto agli USA, perché forse negli Stati Uniti la gente è troppo coinvolta. Il messaggio del film è che ‘la notte del giudizio’ è un’idea terrificante per un film e un’idea terribile per la società”.

Il produttore commenta anche le differenze tra il primo e il secondo film, girato più all’aperto e sulle strade, e conferma la speranza di poter realizzare ulteriori sequel: “Ci sono tante storie che vorrei ancora raccontare – dichiara Jason Blum – come la storia dei rivoluzionari. Vorrei anche fare un prequel, spiegando cosa accade prima della prima notte del giudizio. L’idea ti offre tanti spunti e sarei indubbiamente eccitato di poterli raccontare”.

La nostra collega Elena Balestri chiede poi al produttore se, quando riceve una sceneggiatura, dà più peso al proprio gusto o a quello che potrebbe essere il gusto del pubblico:

“È una bellissima domanda. – risponde Blum – Penso ‘Mi piace’, ma ho impiegato tantissimo tempo a pensarla così. Per tanti anni ho lavorato con Bob e Harvey Weinstein e ci sono voluti 5 anni dopo la conclusione del rapporto con loro per smettere di pensare ‘A Harvey piacerebbe questa sceneggiatura?’, perché ero troppo abituato a pensarla così. In seguito ho iniziato a pensare ai gusti del pubblico e se sarei riuscito a ‘vendere’ la pellicola. Solo ora, a 45 anni, penso finalmente ‘Mi piace’. Ma ci sono voluti 20 anni”.

Jason Blum ribadisce anche la sua devozione ai ‘film horror’, anche se ammette che può capitare di finanziare altri generi, pur non andandone alla ricerca. E sulla differenza tra film ‘low-budget’ e ‘high-budget’, il produttore parla proprio di due ‘sistemi economici’ differenti: “Il ‘sistema low-budget’ è veloce, le sceneggiature sono molto più brevi, c’è più fluidità, più libertà, c’è solo una persona che prende le decisioni e non ci sono effetti speciali, controfigure, incendi. Nei grandi film ci sono centinaia, a volte migliaia di persone. Onestamente, non sarei capace di produrre film ad alto budget, né la cosa mi interessa”.

Sorprendentemente, però, Jason si prepara a finanziare un progetto assolutamente ‘particolare’ come quello di ‘Jem e le Holograms’, che – per sua stessa ammissione – considera una vera sfida. Attenzione però, perché anche in questo caso l’obiettivo di Jason è quello di ‘risparmiare’ sul budget. Ce la farà?