In occasione della proiezione speciale di Suburra al Gasometro 2016, Alessandro Borghi racconta come è diventato attore e del suo modello attoriale

Alessandro Borghi: ‘Di Caprio è l’esempio di come fare questo mestiere’

L’attore di Non essere cattivo e Suburra, Alessandro Borghi, è stato ospite di una delle manifestazioni più importanti di questa estate capitolina, il Gasometro 2016, in occasione della proiezione speciale proprio di Suburra, film diretto da Stefano Sollima e vincitore di due Nastri d’Argento 2016. Borghi si è concesso per una breve intervista in cui ha ripercorso le tappe della sua carriera cinematografica iniziata un po’ per caso, come racconta lo stesso attore, ormai dieci anni fa:

“Ho conosciuto per caso, per strada, quello che sarebbe divenuto il mio agente. Mi ha detto che  erano alla ricerca di un attore e mi chiese di fare un provino. Io gli risposi di no, pensa che io volevo fare il pugile o il commercialista. Invece sono andato, mi hanno preso, ho cominciato e ho scoperto che quella dimensione mi piaceva. All’inizio era solo curiosità; poi con il tempo, tra esperienze e differenze, passano dieci anni e aumenta la tua consapevolezza”.

Come è avventuo per altri attori prima di lui, all’inizio c’è stata la gavetta, una vera e propria palestra che gli ha consentito di avere gli strumenti per affrontare importanti ruoli al fianco di grandi attori. In 10 anni sono cambiate alcune cose, confessa Alessandro Borghisoprattutto l’amore profondo e folle che nutre per il suo mestiere e che cresce sempre di più.

“E’ cambiato che più il tempo passa e più mi innamoro follemente di questo mestiere. Questo accade in maniera direttamente proporzionale alla possibilità che mi danno di poterlo fare nella maniera che ho sempre sognato. Quando mi hanno detto che avrei dovuto recitare con Pierfrancesco Favino ed Elio Germano, infatti, avevo una tensione enorme. Non so spiegarlo, ma sento che più il tempo scorre, sempre meno dipende da te; è come se ci fossero delle cose che devono funzionare, a prescindere dall’impegno che devi comunque sempre mettere”.

Tra i due personaggi da lui interpretati e che lo hanno consacrato al grande pubblico (Vittorio di Non essere cattivo e Numero 8 di Suburra), Alessandro si rispecchia di più in Vittorio, “ma quello della seconda parte del film!”. Certo, gli somiglia solo in parte, precisa l’attore: ne condivide la visione della vita e una spiccata sensibilità. E, a proposito di attori, molti sono quelli che lui prende come modello ma su tutti spicca Leonardo Di Caprio.

“E’ un esempio vivente di come si deve fare questo mestiere. Spazia tanto, non sbaglia mai, ha un grande curriculum, è molto interessante. E’ figo”.

Dove si vede tra dieci anni Alessandro Borghi?

“Mi piace pensare, e me lo auguro, che sarò ancora qui a fare questo mestiere. Per me questa è diventata la mia vita. Quello che mi tiene vivo è la mia voglia di girare. Probabilmente ci sarà nei prossimi anni più probabilità di fare cose belle: l’anno scorso, secondo me, si è aperto un filone molto importante per il cinema italiano. E, se siamo furbi, questo potrebbe essere una svolta”.

E noi saremo lì ad aspettare i suoi nuovi film.

Alessandro Boghi ospite del Gasometro 2016

Il Gasometro giunge alla sua quarta edizione e si conferma essere uno degli appuntamenti di riferimento dell’estate capitolina. Lo slogan di questa edizione 2016 è “Core d’acciaio”: 100 gli appuntamenti totali della rassegna culturale, che si alternano tutti i giorni, fino a sabato 17 settembre, dalle 18:30 fino alle 4 del mattino. Il “Gasometro”, che si avvale della direzione di Edoardo Frullini, Nico Di Crescenzo e Andrea Paolotti per l’arte e di quella di Daniele Frullini per la musica, offre così, tutti i giorni, divertimento e cultura fra teatro, cinema, spettacoli, musica live, dance, sport, arte.