E’ uno degli argomenti più controversi del nuovo millennio: la teoria del gender, più un neologismo che una vera e propria teoria, fa discutere da anni chi la vede come un sistema per sovvertire il naturale ordine della famiglia tradizionale e chi afferma che ognuno deve essere libera di seguire la propria sessualità. Anche quando è diversa dalla categoria biologica nella quale si è nati.

La teoria del gender, in sè e per sè, non identifica altro che gli studi di genere, tutta quella branca della psicologia e della sociologia che indaga i significati socio-culturali della sessualità e dell’identità di genere. Il tema è complesso e il documentario “Gender, La Rivoluzione”, in onda su National Geographic martedì 31 gennaio alle 20:55, tenta di fare chiarezza esplorando le mille sfaccettature dell’identità sessuale da un punto di vista scientifico e sociale.

La giornalista americana Katie Couric, in questo documentario di 2 ore, attraversa gli Stati Uniti per incontrare scienziati, psicologi, attivisti e famiglie, spaziando da temi più scientifici -come la genetica o la chimica del cervello umano- a storie di battaglie personali, amore e dolore.

Ho realizzato questo documentario per approfondire un tema che tocca da vicino molte persone le cui vite e corpi sono al centro di una rivoluzione”, afferma Katie Couric. “Sono convinta che il primo passo verso la tolleranza sia proprio la comprensione”.

Nel corso del suo viaggio, Katie Couric incontrerà scienziati in prima linea su questo tema come la professoressa Kristina Olson, studi ventennali alle spalle su giovani transgender e bambini di genere non conforme. Tra le altre storie, quella di una bambina di 4 anni di Washington e di un pensionato della California, che ci racconteranno le sfide che affrontano ogni giorno con le loro famiglie. Conosceremo Michaela Mendelsohn, una transessuale che possiede una catena di ristoranti a Los Angeles e che ha assunto numerosi transgender nei suoi locali e promosso programmi per farne assumere anche in altri esercizi.

O ancora Gavin Grimm, teenager transgender impegnata nella battaglia per l’accesso paritario nei bagni pubblici.