Il Messaggero

Un dettaglio che ha incuriosito il mondo

Nel giorno della sua prima apparizione pubblica come Pontefice, in una Piazza San Pietro gremita e commossa, Papa Leone XIV ha catalizzato l’attenzione non solo per il suo sorriso sereno e la compostezza con cui ha salutato i fedeli, ma anche per un piccolo dettaglio comparso sotto la manica dell’abito talare: un orologio nero. L’occhio attento di molti osservatori ha subito notato che si trattava di un accessorio dall’aspetto semplice ma deciso, in netto contrasto con gli status symbol di lusso solitamente associati a figure pubbliche di alto profilo. Quel dettaglio è diventato virale nel giro di poche ore, alimentando la curiosità su marca, modello e valore di quell’orologio tanto discreto quanto emblematico.

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Non è un rolex (e nemmeno vuole esserlo)

A differenza di ciò che il mondo potrebbe aspettarsi da un leader religioso di respiro globale, Papa Leone XIV ha scelto di non indossare alcun segno di opulenza al polso. Nessun Rolex: il suo orologio è un modello prodotto negli anni ’90 da Wenger, azienda svizzera nota per la produzione di strumenti affidabili e robusti, non certo per il lusso. Il modello indossato dal Papa è stato identificato come Wenger Swiss Military 7223X, un orologio al quarzo subacqueo, con cassa nera in PVD e lunetta rossa – tonalità che qualcuno ha già soprannominato “Cardinal Red”, con sottile ironia ecclesiastica.

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Il valore? meno di un paio di scarpe da ginnastica

La cifra necessaria per acquistare un esemplare del Wenger Swiss Military 7223X, quando ancora si trovava sul mercato, oscillava tra i 100 e i 150 euro. Un prezzo sorprendentemente contenuto, soprattutto se confrontato con l’impatto simbolico che questo accessorio ha assunto. Il modello, ormai fuori produzione da anni, è diventato pressoché introvabile online. È facile immaginare che, a seguito della visibilità internazionale ottenuta grazie al Pontefice, l’orologio possa diventare un piccolo oggetto di culto per collezionisti e fedeli.

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Un ritorno alla sobrietà dopo i tempi del lusso

La scelta di Leone XIV non è isolata nella storia recente della Chiesa. Il suo predecessore, Papa Francesco, ha adottato fin dal principio un orologio Casio MQ-24-7BLL, dal costo irrisorio (meno di 15 euro), noto per la sua essenzialità. Ma non sempre è stato così. In passato, i pontefici hanno spesso indossato orologi di grande valore: Giovanni Paolo II è stato visto in più occasioni con un Rolex Datejust bicolore in oro e acciaio, il cui valore supera i 10.000 euro. Anche Benedetto XVI preferiva accessori eleganti: al suo polso, spesso compariva un Erhard Junghans Tempus Automatic donatogli da un politico tedesco, stimato attorno ai 10.000 euro. Più avanti, però, il papa emerito avrebbe optato per un modello più sobrio, sempre firmato Junghans, ma al quarzo e dotato di pannello solare.

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Un messaggio simbolico per il nuovo pontificato

L’orologio scelto da Papa Leone XIV racconta molto di più di quanto sembri. In un’epoca dominata da immagini costruite e comunicazione studiata al millimetro, quel semplice segnatempo comunica una visione precisa della Chiesa: vicina alle persone comuni, lontana dagli orpelli del potere e del denaro. L’accessorio non serve a impressionare, ma a esprimere coerenza con i valori di sobrietà e servizio. Il fatto che oggi quell’orologio sia diventato un oggetto del desiderio testimonia quanto il gesto sia stato efficace: senza proclami, senza ostentazioni, il nuovo Papa ha lanciato un messaggio forte.

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