Il Messaggero

Uno scontro inspiegabile nei cieli dell’Arizona

Un oggetto volante non identificato ha colpito un jet militare statunitense nei pressi di una delle aree di addestramento dell’aeronautica più attive degli Stati Uniti. Il misterioso impatto è avvenuto nelle vicinanze di una base in Arizona già nota per numerosi avvistamenti sospetti negli ultimi anni. Non si tratta solo di un nuovo caso isolato: secondo i dati, sarebbero oltre 750 gli episodi documentati tra maggio 2023 e giugno 2024 nei cieli dello Stato. Ma questa volta, il contatto è stato diretto e ha provocato danni reali a un aereo da combattimento.

Il jet colpito: un F-16 Viper da 63 milioni di dollari

L’aereo coinvolto è un F-16 Viper, uno dei caccia più tecnologicamente avanzati delle forze armate americane. L’incidente risale a gennaio 2023 ma è stato reso noto soltanto ora attraverso documenti della Federal Aviation Administration (FAA), ottenuti e pubblicati da The War Zone. L’oggetto ha colpito la cabina di pilotaggio dell’aereo, precisamente la parte superiore del tettuccio. Il danno è stato tale da rendere necessaria la messa a terra del velivolo, causando un blocco operativo per un mezzo dal valore stimato di circa 63 milioni di dollari.

 

Cosa era davvero quell’oggetto?

Nei report ufficiali, il colpevole dell’impatto viene descritto come un “UAS arancione-bianco”, dove UAS sta per uncrewed aerial system, ovvero sistema aereo senza pilota. Questo termine è normalmente usato per i droni, ma in questo caso non ci sono conferme sulla sua natura esatta. Quel giorno, altri tre incontri ravvicinati tra velivoli militari e presunti UAS sono stati segnalati nella stessa zona, suggerendo una possibile attività coordinata o quantomeno ricorrente.

 

Un fenomeno che si ripete: gli avvistamenti sull’Arizona

Secondo Luis Elizondo, ex investigatore del Pentagono esperto in fenomeni aerei inspiegabili, il fenomeno sarebbe tutt’altro che sporadico. In una recente intervista a News Nation, ha dichiarato che “l’area al confine con il Messico è tra le più attive per quanto riguarda le segnalazioni di oggetti non identificati”. L’Arizona si conferma così una delle regioni più calde per l’analisi dei cosiddetti UAP (Unidentified Aerial Phenomena), un termine ufficiale usato anche dalla FAA per indicare qualsiasi oggetto anomalo avvistato in volo.

Cosa sappiamo e cosa resta un mistero

L’FAA ha ribadito che ogni volta che un pilota riferisce un avvistamento anomalo, viene redatto un rapporto formale. Tuttavia, nonostante le testimonianze e la crescente documentazione, la natura esatta degli oggetti resta ancora avvolta nel mistero. Non si può escludere l’ipotesi di droni sperimentali, ma l’assenza di transponder e l’aspetto poco convenzionale alimentano i dubbi. Che si tratti di tecnologia militare sconosciuta, fenomeni atmosferici mal interpretati o altro ancora, il caso dell’F-16 danneggiato riapre con forza il dibattito sugli UAP nei cieli americani.