Il Messaggero

La famiglia reale inglese celebra il Pride ma esplode la polemica sul post arcobaleno di Buckingham Palace

Per la prima volta, la famiglia reale britannica ha celebrato ufficialmente il Pride con un post pubblicato sui suoi canali social ufficiali. Il gesto – per quanto simbolico – ha voluto trasmettere inclusione e apertura, ma non poteva non accendere una polemica infuocata. Anche perché non tutti hanno gradito l’arcobaleno su Buckingham Palace.

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Pride di Londra: c’è stata anche la fanfara reale

Sabato 5 luglio, Londra si è tinta dei colori del Pride con oltre un milione di persone scese in piazza. La royal family ha deciso di partecipare simbolicamente all’evento con un post “Happy Pride” e un video dei Coldstream Guards che suonavano Pink Pony Club di Chappell Roan davanti a Buckingham Palace.

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Una monarchia moderna e inclusiva?

Il gesto ha raccolto migliaia di like e tantissimi commenti positivi, nei quali la famiglia reale è stata lodata per essersi mostrata al passo coi tempi e in sintonia con la società. Il loro gesto è stato letto come una conferma dell’impegno già dimostrato da Re Carlo su temi come il cambiamento climatico e l’inclusione. Ma non tutti hanno apprezzato la svolta “rainbow”.

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Le critiche al gesto della Corona: “Scempio per la monarchia”

Non sono però mancati messaggi indignati. Diversi utenti hanno accusato Re Carlo di tradire i valori della tradizione con commenti come: “La Regina non avrebbe mai permesso tutto questo”, “Con questo scempio possiamo dire che la monarchia è caduta”, “Tollerare è ok, ma celebrare no!”.

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Gesto inclusivo o operazione di facciata?

L’episodio, in realtà, dimostra come anche una monarchia possa cercare di evolversi nel segno dell’inclusività. Ma l’equilibrio tra tradizione e cambiamento resta fragile. Se da un lato il sostegno al Pride è stato apprezzato da una parte dell’opinione pubblica, dall’altro ha riaperto il dibattito sul ruolo dei reali nella società. E la discussione è tutt’altro che chiusa.

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