Dieta di Jannik Sinner, altro che banane: ecco cosa beve tutti i giorni il campione di Wimbledon (e non sono solo carote)
È considerato uno degli atleti più forti al mondo, ma il segreto dei successi di Jannik Sinner non sta solo nell’allenamento e nella sua disciplina: la sua alimentazione è studiata in ogni dettaglio. E non parliamo solo delle classiche banane da bordo campo: il campione altoatesino segue un regime alimentare equilibrato ma personalizzato, che ha già fatto scuola tra gli appassionati.
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Alimentazione: il “metodo Jannik”. Carote sì, ma non solo
Le carote, che Sinner consuma ad ogni cambio campo, sono diventate il simbolo della sua dieta: ricche di vitamina A e sali minerali, gli offrono energia e leggerezza. Ma non sono l’unica chicca del suo piano alimentare. Tra gli integratori più sorprendenti c’è il succo di cetriolini sottaceto, una bevanda ricca di sodio e potassio che aiuta a prevenire i crampi e favorisce il recupero muscolare.
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Sinner: dieta bilanciata, senza estremismi
A differenza di altri tennisti, Jannik non esclude glutine o altri alimenti in modo rigido. Mangia tutto, ma con attenzione: evita cibi ultra-processati come merendine e bibite zuccherate, preferendo alimenti freschi e naturali. A colazione alterna avena con frutta e miele a yogurt, frutta secca e pane integrale con marmellata. Nei pasti principali non mancano mai pasta o riso integrale, carne bianca, pesce e verdure, in porzioni calibrate per non appesantire la digestione.
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Gli sgarri? Solo in famiglia (e con moderazione)
Quando è a casa, Sinner si concede qualche strappo alla regola. Tra i piatti irrinunciabili spiccano la cotoletta della nonna e la “padella dell’alpinista” preparata dal padre, cuoco di professione. Con gli amici si lascia andare a pizza, sushi, fish and chips e, soprattutto, dolci. Ama lo strudel e i biscotti fatti in casa, ma sempre con la consapevolezza che l’equilibrio conta più della rinuncia totale.
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Più disciplina che privazioni
Il piano alimentare di Sinner, dunque, non segue mode o diktat estremi, ma si basa su equilibrio, qualità e rispetto delle esigenze del corpo. L’obiettivo è quello di sostenere la performance senza sacrificare il piacere del cibo.
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