La collezione di ceramiche robbiane di Santa Fiora (Grosseto) è una delle più imponenti al mondo. Il Comune vorrebbe arricchirla di uno straordinario pezzo: una “Madonna col bambino”, chiamata “La Madonna di Santa Fiora”, attribuita a Luca della Robbia e datata 1440/1450, che andrà all’asta da Sotheby’s a New York giovedì 28 gennaio, con un valore di vendita di partenza stimato tra i 700mila e il milione di dollari. Il Comune di Santa Fiora, sostiene il sindaco Federico Balocchi, ritiene “fondamentale poter riportare a casa”, nel suo territorio d’origine, “quest’opera stupenda” e lancia un appello a investitori e mecenati, Fondazioni e Istituzioni bancarie, al Ministro della Cultura ed alla Regione Toscana per l’acquisto. 

Questa rilievo in terracotta invetriata fu commissionato dalla famiglia Sforza di Santa Fiora a Luca della Robbia, nel decennio che ha visto la nascita dell’arte robbiana. Forse fu il conte Bosio I a richiederla e con tutta probabilità questa opera rimase nel borgo amiatino per oltre 400 anni, fino a quando con la soppressione degli ordini religiosi nel luglio 1866, il bene fu confiscato dal Comune e venduto nel 1867 a Léon Mathieu Henri de Somzée, un ingegnere minerario, ricco finanziere, parlamentare e collezionista d’arte. L’ipotesi è che de Somzée fosse entrato in contatto con questa robbiana nel periodo che si trovava a lavorare in Italia. La collocazione iniziale dell’opera, secondo quanto riportato da un catalogo del 1904, potrebbe essere stata la chiesa di Santa Chiara a Santa Fiora, in via delle Monache. 

La “Madonna col bambino” di Luca della Robbia, quindi, lasciò Santa Fiora nel 1867 per entrare a far parte della collezione privata di Somzèe a Bruxelles. Poi la vedova de Somzèe la cedette prima del 1913 a Rudolph Bottenwieser. Passata successivamente a Paul Bottenwieser, mercante d’arte berlinese che operava a New York per l’Anderson Gallerie Building in Park Avenue, la Madonna col bambino di Santa Fiora raggiunse gli Stati Uniti e fu ceduta nel 1929 all’attuale proprietario: la Albright Art Gallery di Buffalo, divenuta nel 1962 Albright-Knox Art Gallery. 

Il rilievo in terracotta invetriata ha dimensioni 47,2 per 38,9 centimetri, e 10,1 centimetri di spessore. Le figure sono bianche su sfondo turchese, con cornice smaltata in bianco, strisce e dischi blu a imitazione di un prezioso intarsio in marmo. 

“Per Santa Fiora sarebbe straordinario far rientrare questo bellissimo pezzo che diventerebbe elemento centrale della nostra collezione di Robbiane – afferma il sindaco Federico Balocchi – siamo disponibili a fare la nostra parte ed a stanziare delle risorse ma il prezzo è proibitivo per il nostro Comune. Ecco perché lanciamo un appello a imprenditori o collezionisti perché possano acquistare l’opera e intanto farla almeno rientrare in Italia. Dopo, cercando il sostegno di Fondazioni, Istituzioni bancarie e privati cittadini, potremmo avviare un percorso per farla tornare a Santa Fiora. Lanciamo anche un appello al Ministro della Cultura perché faccia quanto in suo potere per poter riportare la Madonna in territorio italiano, possibilmente a Santa Fiora”.  

“L’opera – spiega il sindaco – potrebbe essere collocata all’interno del Museo di Palazzo Sforza, dove sarà custodita anche la preziosa collezione privata di dipinti e documenti storici che Francesco Sforza Cesarini ha ceduto al Comune in comodato d’uso per i prossimi 15 anni. Santa Fiora è stata per secoli capitale di una contea e oggi possiamo raccontare questo passato illustre, grazie ai progetti concreti e lungimiranti messi in campo dal Comune, per valorizzare ed arricchire lo straordinario patrimonio storico e artistico del nostro piccolo borgo. Certo vedere che la Madonna di Santa Fiora viene venduta a New York ad un prezzo così importante da una parte ci addolora ma dall’altra ci rende orgogliosi del patrimonio artistico che è rimasto da noi e che dobbiamo sempre più valorizzare”.