Molti di noi hanno conosciuto il razzismo solo al cinema, grazie alle molte storie che hanno ispirato film e sceneggiati fin dagli anni del bianco e nero: storie che ci hanno fatto commuovere, indignare e qualche volta addirttura sorridere (basti pensare all'immortale 'Indovina chi viene a cena').

Sarà nelle sale il 2 febbraio "A United Kingdom – L'amore che ha cambiato la storia", racconto toccante dell'amore contrastato fra l'erede al trono del Botswana, Seretse Khama, e Ruth Williams, londinese dalla pelle bianca: è l'ultimo esempio di un filone cinematografico, quello dei film a tema razzismo, particolarmente ricco di titoli di valore.

Fra questi, impossibile non inserire 'Il buio oltre la siepe', film del 1962 tratto dall'omonimo libro di Harper Lee: ha vinto tre premi Oscar e è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Gregory Peck è Atticus Finch, un avvocato di provincia che in un clima di ottuso odio razziale accetta di difendere un uomo di colore dall'accusa infondata di violenza carnale: un film intenso e pieno di colpi di scena, ma anche una denuncia senza appello al razzismo del sud degli Stati Uniti.

Dura e realistica anche la storica serie tv Radici, di cui è in onda al momento un remake, che ha colpito e commosso il mondo con la storia di Kunta Kinte e del viaggio della sua famiglia per riguadagnare la dignità di essere umano.

Grande film sul razzismo anche Gran Torino, del 2008, penultima interpretazione di Clint Eastwood sul grande schermo: è proprio lui il vecchio misantropo razzista che finirà per affezionarsi disperatamente ad un giovane asiatico, insegnandogli a diventare grande.

Impossibile non citare anche 'Selma – la strada per la verità', biopic di Martin Luther King (interpretato dallo stesso David Oyelowo che sarà Seretse Khama in 'A united kingdom') incentrato su un momento focale della sua vita: le marce che dalla città di Selma arrivarono a quella di Montgomery, nel 1965, che segnarono  la storia del Movimento per i diritti civili degli afro-americani negli Stati Uniti.

Infine nel 2014 vince l'Oscar per il Miglior Film '12 anni schiavo', di Steve McQueen: racconta l'incredibile storia -basata su fatti realmente accaduti- di Solomon Northup, rapito dalla sua vita e dalla sua famiglia per fare lo schiavo nelle piantagioni di cotone in Louisiana. Una storia lunga 12 anni e agghiacciante nella sua verità.