“Le protesi articolari al ginocchio e all’anca hanno raggiunto standard elevati, se paragonati alla popolazione generale, anche perché rispetto al passato il tasso di complicanze post operatorie si è ridotto, presto otterremo gli stessi risultati con le protesi alla caviglia, dove si registrano grossi passi avanti sia con i materiali sia con le tecniche chirurgiche, con effetti quali la durata e la resistenza delle protesi”. Così Gianluigi Pasta, ortopedico e coordinatore del Comitato muscoloscheletrico della Fondazione mondiale per l’emofilia, ha illustrato il tema delle protesi nei pazienti emofilici durante l’incontro online “La funzione articolare nelle coagulopatie congenite: compromissione, salvaguardia, riabilitazione e attività sportiva”, promosso da Arlafe Liguria nell’ambito della campagna “Articoliamo in tour”, approdata in Liguria per la decima tappa. 

“Articoliamo”, sostenuta da Sobi con il patrocinio di FedEmo, promuove la cura della salute articolare delle persone con emofilia grazie a nuovi servizi, momenti di formazione con specialisti e un sito ricco di informazioni generali e specifiche per la vita quotidiana dei pazienti. 

“Sulle protesi al gomito la strada è invece ancora lunga – ha precisato lo specialista – perché la limitazione alla qualità di vita delle persone è ancora molto forte, soprattutto perché ad oggi gli strumenti non permettono di sollevare più di 3-5 kg di peso, condizione che incontra una difficile accettazione da parte del paziente in termini di rapporto costi-benefici”.