Mentre vengono isolati i primi casi di influenza in Italia, non si placano le polemiche sul vaccino: sono 17 milioni le dosi ordinate dalle Regioni per la prima stagione influenzale che coinciderà con la pandemia di Covid-19. Considerata una popolazione di 60 milioni di abitanti, si paventa il rischio che le dosi non siano abbastanza per vaccinare tutti. Ma cosa ci dicono i dati delle scorse stagioni? “L’anno passato erano state ordinate 11 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale, e c’è stato un reso di 1 milione di dosi”, spiega all’Adnkronos Salute il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. “Le dosi inutilizzate infatti vengono rese alle aziende. Quest’anno, considerata la pandemia, è stato ordinato il 43% di dosi in più”. 

“Bisogna anche dire che l’anno scorso c’è stata una buona copertura rispetto al passato”, aggiunge Scaccabarozzi. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, infatti, le coperture vaccinali contro l’influenza in Italia nell’ultima stagione hanno registrato un leggero aumento (16,7%) rispetto a quella precedente (15,8%). E nella popolazione anziana (con più di 65 anni) negli ultimi 5 anni si è osservato un trend in costante aumento, arrivando così al 54,6% dell’ultima stagione. Dunque si è vaccinato poco più della metà degli aventi diritto.  

Quanto alle dosi di vaccino somministrate privatamente, e acquistate nelle farmacie, “l’anno passato sono state 800mila – precisa Scaccabarozzi – ma bisogna anche dire che quest’anno è stata ampliata la fascia di età di quanti hanno diritto al vaccino, scesa da 65 a 60 anni. Dunque ora le persone tra i 60 e i 65 anni, che prima dovevano acquistare privatamente la dose”, a meno che non presentassero una patologia cronica, “ora rientrano tra le categorie incluse nella campagna vaccinale”.  

Resta il nodo della programmazione. “Era da aprile – ricorda il presidente di Farmindustria – che invitavo a programmare: le richieste di vaccino antinfluenzale sono arrivate da tutto il mondo. Per assicurarsi l’approvvigionamento è fondamentale ordinare per tempo. Lo dico alle Regioni e alle farmacie: non si può pensare di ordinare a settembre, bisogna farlo ad aprile. Anche perché – conclude Scaccabarozzi – in media occorrono alle aziende 4-6 mesi per la produzione del vaccino”.