di Margherita Lopes 

Se la mascherina in questi mesi di pandemia è diventata un accessorio irrinunciabile, la fantasia italica si è sbizzarrita. Si trovano ormai esemplari in tessuto di ogni foggia e colore. E, con le temperature sempre più elevate, non è raro vedere persone che la indossano in modo curioso: c’è chi la porta su polso, gomito o avambraccio, chi la tiene calata sotto il mento, e chi addirittura come una sorta di bandana sulla fronte. “La mascherina è ancora un presidio importante per proteggere noi stessi e gli altri da Covid-19. E, come ha ricordato il presidente Mattarella in modo autorevole, non dobbiamo confondere la nostra libertà con il diritto far ammalare altri. D’altra parte mi rendo conto che può diventare un problema riporla quando non si indossa. Ma attenzione: la mascherina, se non correttamente gestita, si contamina e diventa alleata del virus”, dice all’Adnkronos Salute il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco. 

“Se ne vedono ormai di tutti i colori – ammette il virologo – molte persone non sanno proprio dove metterla. Ma indossarla come una bandana o un ‘sottogola’ è la cosa peggiore: si contamina e diventa umida con il caldo e il sudore. Poi ce la rimettiamo sul viso e facciamo un regalo al virus”. Anche portarla su polso, gomito o avambraccio non va bene. “E nemmeno tenerla in tasca: la parte più contaminata, a meno che non siamo positivi, è quella esterna e dunque così si potrebbe contaminare la tasca”. Cosa fare allora? “Sono convinto che la mascherina debba essere gestita come gli occhiali da sole: va usata quando è opportuno e in modo corretto, cioè coprendo naso e bocca, mentre quando non si utilizza va tenuta in un contenitore”, conclude Pregliasco.