Mille casi al giorno. Sembra essere questo il numero spartiacque che ci permetterà di cominciare ad allentare alcune misure contro il Coronavirus. “Se dovessimo arrivare sotto i mille nuovi casi al giorno siamo in una situazione di relativa tranquillità e si possono ridurre alcune restrizioni” dice all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e membro dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria. “Ma non possiamo fare errori del passato. Fondamentalmente dobbiamo tenere una condotta vigile, con una attenta preoccupazione ma senza panico o paura”. “Se si scende sotto soglia, psicologica, dei 1000 casi al giorno si possono tornare a fare alcune attività senza però ‘sbracare’. Ecco, non commettiamo questo errore”, conclude Bassetti. Per ora, comunque, aggiunge “non possiamo dire che l’emergenza è finita”.  

Stessi numeri anche per l’epidemiologo Francesco Forastiere. “La curva epidemica sembra aver frenato la sua ascesa “ma non siamo fuori dall’emergenza, lo saremo solo quando il numero di nuovi casi giornaliero sarà pari a zero. E’ ragionevole pensare che, se il sistema dei tamponi e del contact tracing funziona, una soglia ragionevole per dire che siamo fuori pericolo è 1.000 casi al giorno. Solo una volta arrivati sotto questa cifra possiamo iniziare a considerare l’epidemia in discesa” dice all’Adnkronos Salute il professore all’Imperial Collage di Londra e direttore scientifico della rivista ‘Epidemiologia e prevenzione’. 

Ieri il ministro della Salute Roberto Speranza, nella comunicazione al Parlamento sul piano strategico di vaccinazione, ha affermato che “ad oggi nel nostro Paese si registrano 320 casi ogni 100mila abitanti, questo dato va portato a 50 casi ogni 100mila abitanti”. Secondo Forastiere “queste cifre così non dicono molto, forse sono collegate al logaritmo usato dal monitoraggio Iss-ministero Salute”. Ma l’epidemiologo cita il caso Calabria: “Perché era in zona rossa questa Regione pur non avendo moltissimi casi? Perché ha problemi nel tracciamento e nella capacità di fare test – osserva Forastiere – Quindi possiamo anche trovare un soglia ‘limite’ dei casi positivi giornalieri per cui dire che siamo fuori dall’emergenza, ma questo numero deve essere collegato ad un sistema efficiente di controlli. Altrimenti rimangono numeri sulla carta. Per ora abbiamo ancora molta strada da fare”.