(Adnkronos) – Il supporto medico con i bloccanti ipotalamici in adolescenti con Incongruenza di Genere è importante. Lo ribadiscono la Dr.ssa Alessandra Fisher, Presidente della Società Italiana Genere, Identità e Salute (SIGIS) endocrinologa, con la Dr.ssa Jiska Ristori, psicologa e psicoterapeuta, membro del Consiglio Direttivo della stessa SIGIS, in linea con il Presidente della Società Italiana di Andrologia e Medicine dalle Sessualità (SIAMS), Prof. Andrea Isidori. 

Ciò è stato enfatizzato in una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Ministro della Salute Orazio Schillaci, in collaborazione con altre società scientifiche del settore (SIE, SIP, SINPIA) in risposta alle criticità espresse dalla Società Psicoanalitica Italiana rispetto all’uso dei bloccanti in adolescenti con Incongruenza di Genere. 

 

“E’ bene ricordare come il trattamento con bloccanti ipotalamici – dichiara la Dottoressa Fisher – non è un trattamento in fase di sperimentazione, bensì approvato dalla Determina AIFA (n. 21756/2019), ha avuto parere favore da Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) in data 13 luglio 2018, è sostenuto da raccomandazioni scientifiche internazionali sottoscritte anche a livello nazionale ed è ampiamente utilizzato nella pratica clinica a livello internazionale. Inoltre, tale intervento medico è riservato a casi attentamente selezionati, a seguito di una valutazione multidisciplinare e individualizzata come descritto nella determina AIFA”. 

 

Puntualizza inoltre la Dottoressa Ristori che il razionale dell’uso dei bloccanti si basa sulla possibilità di guadagnare tempo proprio per riflettere in modo più consapevole, reversibile e scevro dalle difficoltà legate all’avanzare della maturazione sessuale. La popolazione di adolescenti transgender è, infatti, descritta come psicologicamente più vulnerabile (con più alto tassi di depressione, ansia e rischio suicidario), anche per la preoccupazione o la sofferenza legata al contatto con un corpo che sviluppa in una direzione diversa dalla propria identità di genere. È importante sottolineare come gli studi di follow up a oggi dimostrano che il trattamento con i bloccanti ipotalamici è in grado di ridurre in modo significativo i problemi comportamentali ed emotivi e il rischio suicidario, nonché di migliorare il funzionamento psicologico generale negli adolescenti trattati.