L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale anche nel modo in cui il corpo reagisce alle infiammazioni

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Tra i tanti tipi di regimi alimentari sperimentati per restare in forma c’è la dieta a zona. Ma di che cosa si tratta? È un regime alimentare di tipo iperproteico e a basso contenuto di carboidrati che si basa sul mantenimento di specifiche proporzioni per l’introduzione nel corpo dei vari macronutrienti. Grazie alla dieta a zona è possibile contrastare l’infiammazione cronica. Un’espressione che può incutere timore, vediamo allora che cos’è.

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Alimentazione e infiammazione cronica

Come riporta Elle.com, l’infiammazione è la prima difesa che il corpo mette in atto dopo una lesione. Se però questa infiammazione iniziale non si risolve del tutto diventa cronica e può accelerare il processo di invecchiamento, oltre a portare malattie anch’esse croniche. Perché avvenga la guarigione serve che ci un meccanismo molecolare che determini un equilibrio tra infiammazione e risoluzione.

La modalità in cui ci nutriamo è uno dei fattori principali dell’infiammazione cronica. Nello specifico, un eccessivo apporto calorico e il consumo scriteriato di zuccheri e alimenti con omega-6 e grassi saturi.

Come funziona la dieta a zona

Ma come funziona la dieta a zona, ideata agli inizi degli anni ’90 dal Dr. Barry Sears? Nei tre pasti principali, e in almeno 2 spuntini, il 40% delle calorie deve provenire da fonti di carboidrati, il 30% dalle proteine e il restante 30% dai grassi. Non possono mancare sulla tavola frutta e verdura di stagione, carne bianca e pesce. E ancora latticini magri, uova, olio d’oliva, frutta secca e salmone per gli omega-3. Semaforo verde anche per alghe, frutti di bosco e cioccolato fondente.

I benefici della dieta a zona

Considerevoli sono i benefici derivanti dalla dieta a zona: dalla perdita di peso al miglioramento delle prestazioni cognitive, ma anche una netta riduzione della fame durante il giorno. Non solo: diminuisce l’incidenza di patologie croniche legate alla sindrome metabolica, come obesità, Alzheimer, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2.

Le controindicazioni

Attenzione però: esistono anche delle controindicazioni per la dieta a zona, legate in particolare al bilanciamento dei principi nutritivi necessari al funzionamento del corpo. Questo vale soprattutto per l’eccesso di proteine a discapito dei carboidrati.

Nota: il presente articolo è il frutto di una ricerca e di una elaborazione di notizie presenti sul web. Con la presente l’autore, la redazione e l’editore declinano ogni responsabilità e invitano i lettori ad eseguire un’attenta verifica e a rivolgersi sempre ad un medico specialista.