Il mal di testa è un disturbo connesso a 120 regioni del genoma umano, l’ultima scoperta del più grande studio mai effettuato: cosa significa

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In Italia si contano tra i 7 e gli 8 milioni di persone affette da mal di testa, un numero pari al 12% della popolazione: il disturbo è tra i più diffusi, le cause sono molteplici e i rimedi spesso dei semplici palliativi.

Mal di testa, origine e cause del disturbo: la scoperta

Il più grande studio mai realizzato sull’emicrania ha riunito ricercatori da Stati Uniti, Europa e Australia per analizzare i dati di 873mila partecipanti: di questi, 102mila soffrivano di mal di testa. La ricerca su vastissima scala ha individuato 123 regioni del genoma umano legate al rischio di emicrania, connessa a meccanismi neurovascolari influenzati dal DNA.

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Lo studio pubblicato su Nature ha tentato di indagare sul possibile sfondo comune tra i due principali tipi di mal di testa, con aura e senza.

Gli studiosi dell’International Headache Genetics Consortium sono andati alla ricerca delle più comuni varianti genetiche per chi soffriva di uno dei due tipi di mal di testa scoprendo che per l’emicrania con aura esisterebbero tre varianti di rischio più specifiche, per quella senza aura invece due.

Inoltre hanno rafforzato la convinzione che il disturbo sia tanto causato da fattori genetici quanto da motivi vascolari e neuronali.

I ricercatori hanno poi individuato alcune regioni a rischio genomico con geni che codificano per sostanze che intervengono durante gli attacchi di mal di testa. Parliamo per esempio dei geni CALCA/CALCB che codificano per il peptide correlato al gene della calcitonina, oppure del gene HTR1F che codifica per il recettore della serotonina.

Tanto ancora c’è da indagare, ma ora abbiamo qualche certezza in più sulle cause e l’origine del comune fastidio.

Foto: Shutterstock