Un nuovo studio ha analizzato la relazione che parrebbe esistere tra Alzheimer e incubi notturni. Ecco che cosa è emerso

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C’è una correlazione tra Alzheimer e brutti sogni? A quanto pare sì, e a dirlo è la scienza. Quindi attenzione agli incubi, potrebbero portare delle conseguenze spiacevoli non solo nell’immediato, facendovi svegliare all’improvviso, ma anche nel futuro.

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Le conseguenze degli incubi sulla salute

I brutti sogni infatti possono influire pure sulla qualità della vita nelle ore diurne e sullo stato di salute. Lo spiega un nuovo studio che mette in correlazione la frequenza degli incubi in età adulta e l’aumento del rischio di declino cognitivo man mano che l’età avanza. E quando si parla di declino cognitivo ovviamente il pensiero corre all’Alzheimer.

A quanto pare il 5% della popolazione sperimenta con una frequenza di una volta a settimana incubi tali da svegliarsi di soprassalto. Questo accade a causa dello stress, ansia, nervosismo. Ma non solo: ci sono anche patologie come il Parkinson che possono avere un ruolo in questa faccenda, come riporta Greenme.it.

Lo studio

Lo studio cui accennavamo è dei ricercatori dell’Università di Birmingham. Essi hanno incrociato i dati di tre studi precedenti che hanno esaminato la qualità del sonno di un campione di popolazione durante un lasso di tempo di alcuni anni. Queste ricerche hanno anche raccolto dati inerenti la loro salute cerebrale e l’eventuale insorgenza di malattie nel tempo.

Che cosa hanno scoperto? Che le persone di mezza età che hanno affermato di fare incubi almeno una volta alla settimana avrebbero quattro volte più possibilità di avere a che fare con un declino cognitivo nel decennio successivo. Questo rispetto alle persone che hanno dichiarato di fare incubi solo raramente.

Parlando degli anziani, chi fa incubi settimanalmente ha il doppio di possibilità di ricevere una diagnosi di demenza negli anni successivi rispetto a chi dorme sonni tranquilli.

Il legame tra Alzheimer e brutti sogni

Ma qual è il legame tra incubi e Alzheimer? Chi fa spesso brutti sogni ha un sonno di scarsa qualità. Questo potrebbe piano piano portare a un deterioramento delle attività cerebrali. Non è tutto: secondo un’altra ipotesi gli incubi non sarebbero fattore scatenante della demenza, ma sintomo che la malattia è già in corso. Ci sono infatti casi di persone affette da Alzheimer e demenza per le quali brutti sogni e qualità del sonno scarsa potrebbero indicare che la malattia sta avanzando.

Foto: Shutterstock