E’ il tormentone di ogni estate ma che fa preoccupare tanti di noi: le bottiglie d’acqua e di plastica lasciate al sole provocano il cancro? Ecco la verità di un esperto oncologo

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Bere l’acqua contenuta in una bottiglia di plastica che è stata esposta per lungo tempo al sole fa venire il cancro? È la domanda che un po’ tutti iniziano a porsi con l’arrivo dell’estate e che sta spopolando nelle ultime settimane, a causa di un messaggio divenuto virale sui social e sulle app di messaggistica istantanea che mette in guardia: “Se lasciate la vostra bottiglia di plastica con acqua in macchina durante i giorni caldi e bevete l’acqua dopo che è stata riscaldata, correte il rischio di sviluppare il cancro al seno”.

Si tratta di un allarme fondato o di una fake news? Per Massimo Di Maio, direttore dell’Oncologia all’Ospedale Mauriziano di Torino, intervistato da Corriere.it, la notizia è totalmente infondata: “Non c’è alcuna dimostrazione scientifica di questo rischio: anche negli esperimenti più “estremi”, in cui le bottiglie sono state riscaldate per molte ore, la quantità di sostanze rilasciate nell’acqua è risultata di gran lunga inferiore ai limiti ritenuti sicuri per la salute” ha spiegato l’esperto.

— Bevi tanta acqua nel corso della giornata? Attenta, rischi un grave danno per il tuo corpo: cosa potrebbe accadere

Probabilmente, la correlazione calore-plastica-tumore nasce dal fatto che dopo un intenso riscaldamento la plastica rilascia alcune sostanze in grado di modificare l’attività ormonale, ma che non causano di certo il cancro. “Le quantità ragionevolmente presenti nell’acqua – rassicura ancora Di Maiosono molto più basse di quelle potenzialmente pericolose. Ovviamente, per ridurre ancora di più un rischio che appare già trascurabile, conviene rispettare il consiglio di non lasciare le bottiglie troppo tempo al sole. Una ragionevole prudenza”.

Certamente, questa notizia sebbene falsa, ha il merito di ricordare alle donne i veri fattori di rischio del cancro al seno, ribadendo l’importanza della prevenzione. I consigli sono sempre gli stessi e che mai ci si stancherà di ripetere: una sana alimentazione che privilegi frutta e verdura e una costante attività fisica riducono il rischio di ammalarsi.

Infine – conclude l’oncologo – per una donna il rischio di sviluppare il cancro al seno è maggiore se la madre, la sorella o la figlia ne sono già state colpite, specie se in giovane età (prima dei 40 anni). Avere altri parenti col cancro al seno (sia materni che paterni) può allo stesso modo aumentare le probabilità, anche se va sottolineato che solo una minoranza dei tumori al seno è attribuibile a cause ereditarie”.