Patate a seconda della cottura varia l’indice glicemico. Quelle lesse sono le meno indicate in una dieta. Ecco come cucinarle

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Quando pensiamo alla dieta e al perdere peso, cadiamo nell’errata convinzione che ci siano degli alimenti nemici della linea. Così eliminiamo pasta, pane, patate... e ovviamente sbagliamo. Questo perché facciamo di testa nostra e non ci affidiamo ad un nutrizionista. Perché se fosse un esperto a seguirci, scopriremmo ad esempio che le patate fritte fanno meglio di quelle lesse.

Sei a dieta? Meglio le patate fritte che quelle lesse, il motivo sorprendente

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Le patate come la pasta spesso vengono discriminate nelle diete fai da te, perché ricche di carboidrati. Ma eliminarle dalla nostra alimentazione non è corretto, così come è sbagliata la convinzione che tra quelle lesse e quelle fritte facciano meno male le prime. A rivelarlo è stata Anna Masi, nutrizionista, ospite di Radio Deejay. L’indice glicemico di questo tubero varia a seconda della modalità di cottura; se lessate ad esempio è molto alto.

“La patata lessa rende disponibile, attraverso questa cottura, altamente e totalmente i propri amidi. Quindi abbiamo a che fare con un alimento con indice glicemico molto alto e questo che cosa vuol dire? Abbiamo una conseguente stimolazione dell’insulina e quindi uno stoccaggio dei grassi e quindi si ingrassa”

Al contrario se le friggiamo, lo shock termico a cui sono sottoposte rende gli amidi di superficie non completamente disponibili ad essere metabolizzato. L’indice glicemico è più basso. Ovviamente questo non deve indurci a pensare di poter abbuffarci di patatine fritte (e per friggerle la Masi raccomanda olio extravergine di oliva): come sempre ci vuole moderazione ed equilibrio. La nutrizionista consiglia due patate di media grandezza e fondamentale che siano fritte a regola d’arte.

E quelle al forno? Anche queste hanno un indice glicemico più basso di quelle lesse.

Crediti foto@Shutterstock

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