Un nuovo studio pubblicato su Scientific Reports rivela che alcune sostanze all’interno del caffè attivano il tessuto che brucia i grassi: la scoperta ha una portata potenzialmente eccezionale contro obesità e diabete. Ecco cosa succede al nostro corpo.

loading

Se siete anche voi tra gli amanti del caffè in ogni luogo e ad ogni ora, è in arrivo una bella notizia che, però, va presa con cautela considerando che la scoperta è più che recente e ha bisogno di essere approfondita: il team di ricerca dell’Università britannica di Nottingham, coordinato da Michael Symonds, ha scoperto che qualcosa all’interno del caffè aiuti a perdere peso innescando alcuni processi di combustione delle calorie.

Possiamo quindi dire che il caffè fa dimagrire?

Se sono ben note le proprietà drenanti della caffeina utilizzate nella cosmesi (a proposito, non buttate via le bucce di banana per un trattamento di bellezza molto efficace), sembra che anche altre sostanze simili ad essa siano in grado di “svegliare” e stimolare il cosiddetto “grasso bruno”.

LEGGI ANCHE: >> NON MANGIA ZUCCHERO DA 28 ANNI, ECCO COME SI È TRASFORMATO IL SUO CORPO

Secondo lo studio pubblicato su Scientific Reports, il tessuto adiposo bruno, che inizialmente sembrava presente solo nei mammiferi in letargo e nei bambini e invece è una caratteristica anche degli adulti, riscalda l’organismo bruciando calorie in risposta a stimoli freddi ed è stato messo in moto da alcune componenti del caffè.

Il caffè fa dimagrire? “È la prima volta che…”

L’entusiasmo è comprensibile:

“Finora – ha spiegato Symonds – non era mai stato scoperto un modo efficace per stimolare l’attività del tessuto adiposo bruno. È la prima volta che osserviamo, grazie al caffè, un effetto diretto su questo tessuto”.

LEGGI ANCHE: >> Ti piace il caffè al ginseng? Forse da oggi cambierai idea

Stando ai risultati emersi, infatti, “nel caffè si nasconde quindi una sostanza simile alla caffeina che, da sola o insieme a quest’ultima, facilita il funzionamento di questo tessuto. Un’arma – ha concluso il ricercatore – che potrebbe rivelarsi utile a contrastare l’obesità e alcune forme di diabete”.