Mangiare cibi goduriosi che siano dolci e salati stimolano il sistema nervoso così come farebbe una droga: quali sono le cause del disturbo e come potersi aiutare per contrastare questo problema? Ecco qualche consiglio

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Mangiare squisite prelibatezze, dolci o salate che siano, è un momento di assoluto piacere per il palato ma anche per il cervello. Sì, perché è riprovato gustare un’ottima pietanza può stimolare il sistema nervoso proprio come farebbe una droga! È dunque vero che il cibo può creare dipendenza?

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Sembra proprio che sia così, tanto è vero che esistono delle vere e proprie terapie per uscire da questo problema. Ma quali sono le cause del disturbo? E, soprattutto, come fare ad uscirne?

Il cibo può creare dipendenza: ecco perché

C’è da dire innanzitutto che la dipendenza da cibo si manifesta con il bisogno di mangiare compulsivamente tutti quegli alimenti o ricette che donano una particolare gratificazione. Un comportamento che ricade in pieno tra i disturbi dell’alimentazione.

A causare questa dipendenza è innanzitutto lo stress, ma non sono da sottovalutare periodi difficili e anche cattiva educazione alimentare. In genere il cibo si trasforma in un mezzo per affrontare un momento particolarmente tormentato, sfogando tutti i sentimenti negativi attraverso di esso.

Tutto sta nella produzione di dopamina e serotonina, due neurotrasmettitori coinvolti nel meccanismo che provoca il piacere contenuti innanzitutto negli alimenti ad alto contenuto di zuccheri e grassi. Essi, assumendo alcuni cibi, donano una particolare gratificazione al nostro cervello.

Il cibo può creare dipendenza: ecco come combatterla

Tra i principali sintomi, è possibile riscontrarne alcuni frequenti. Innanzitutto si vive un repentino aumento di peso, accompagnato dalla necessità di pensare spesso al cibo e all’atto di mangiare, spesso in stato di ansia. Inoltre, si finisce per mangiare più velocemente del normale e fino a quando ci si sente pieni, spesso in solitudine.

Per contrastare la dipendenza da cibo non esistono farmaci specifici, ma talvolta tutto si risolve con la psicoterapia e – in casi estremi – con l’uso di antidepressivi e inibitori della ricaptazione della serotonina.

Prevenire è sempre la soluzione migliore, innanzitutto cercando di seguire un’alimentazione sana e corretta, a mangiare soltanto quando si ha veramente fame e cercando qualche hobby o diversivo per provare a sfogare il proprio nervosismo e a rilassarsi!