Insalate in busta? Meglio evitare: tutto quello che dovresti sapere se la compri

L’insalata in busta è verdura cosiddetta di “quarta gamma”. Questo vuol dire che è sbucciata, lavata, tagliata e confezionata. Si trova nel banco frigo ed è indiscutibilmente comoda: basta conservarla in frigorifero e all’occorrenza aprire la busta e consumarne il contenuto.

La proposta di aggiornamento del regolamento sugli imballaggi dell’Unione europea potrebbe portare alla scomparsa dagli scaffali dei supermercati delle insalate in busta e anche degli altri prodotti ortofrutticoli confezionati in plastica.

Se da un lato l’eliminazione degli imballaggi in plastica di dimensioni più piccole rappresenta un vantaggio ambientale evidente, dall’altro ci sono anche degli svantaggi da considerare. Tra questi ci sono problemi igienico-sanitari, conservazione e sprechi, che potrebbero aumentare, così come i costi per i produttori e i consumatori.

In termini di igiene, un test dello scorso anno ha dimostrato che l’insalata in busta era sicura, ma le preoccupazioni per i focolai di intossicazioni alimentari legati a questo tipo di prodotto sono reali. Gli svantaggi segnalati potrebbero portare a una diminuzione del consumo di frutta e verdura da parte delle persone, il che rappresenta un problema per la salute pubblica.

Inoltre, i produttori sarebbero duramente colpiti da questo cambiamento, specialmente nel settore della quarta gamma, che è molto importante per l’Italia. Coldiretti ha chiesto di correggere la proposta attuale per non pregiudicare la qualità delle produzioni e la scelta dei consumatori.

Nonostante la comodità delle verdure confezionate, è comunque consigliabile optare per varianti sfuse quando possibile, che sono anche più economiche. Non sempre infatti insalata in busta fa rima con qualità: ecco i motivi per cui sarebbe meglio preferire quella fresca e le accortezze da adottare.

Le accortezze da adottare con l’insalata in busta

Innanzitutto bisogna rispettare la data di scadenza. Così facendo si scongiura il pericolo di alterazione delle caratteristiche organolettiche e la proliferazione batterica. Alle donne in dolce attesa si consiglia di lavare ugualmente l’insalata in busta per scongiurare il rischio toxoplasmosi.

Nel momento in cui acquistiamo l’insalata in busta al supermercato non dobbiamo dimenticare di controllare l’integrità della confezione, la data di scadenza e sapere che alcune varietà deperiscono più facilmente di altre. È questo il caso, ad esempio, di valeriana e songino che sono più delicate rispetto al radicchio rosso o alla lattuga ruby red.

Come conservarla

Una volta arrivati a casa riponiamo l’insalata in busta preferibilmente nei ripiani centrali del frigorifero, in modo che la temperatura sia tra i 2 e i 4°C. Prima di consumarla verifichiamone l’odore all’apertura della confezione: se sentiamo puzza di rancido è meglio lasciar stare. Controlliamo la consistenza delle foglie e l’eventuale presenza di eccessiva umidità sul fondo della busta.

Perché è meglio l’insalata fresca

In generale è meglio preferire l’insalata fresca per diversi motivi: costa meno di quella in busta, che al contrario perde rapidamente le vitamine e si conserva per periodi più brevi. L’imballaggio di quest’ultima, poi, pone non pochi problemi in termini ambientali, poiché viene confezionata in un sacchetto di plastica e in alcuni casi anche in una vaschetta. Insomma, troppa plastica. Infine quella in busta fa sprecare acqua, perché oltre al lavaggio eseguito dai produttori c’è anche quello che dobbiamo fare noi a casa prima di consumarla.

Dimagrire mangiando insalata: l’errore che vanifica tutti gli sforzi

Sebbene l’insalata possa essere un’ottima scelta per perdere peso, è importante evitare alcuni errori che potrebbero renderla poco salutare dal punto di vista calorico.

Prima di tutto, l’insalata non dovrebbe essere consumata da sola, ma dovrebbe essere accompagnata da altri ingredienti in modo equilibrato. Si consiglia di fare attenzione alle quantità di olio e sale utilizzate come condimento e di evitare dressing o salse che possono essere molto calorici.

Se si prepara l’insalata in casa, si possono aggiungere pomodori, verdure a foglia, cipolla, spezie e un filo di aceto balsamico. È consentito l’aggiunta di proteine, ma si consiglia di evitare carne e pesce fritti e preferire pollo alla piastra e pesce azzurro al vapore.

Il pane, invece, rappresenta una tentazione da evitare quando si mangia insalata, poiché aumenterebbe notevolmente l’apporto calorico. Si consiglia invece di optare per la frutta secca (come noci e semi) o per piccole quantità di formaggi e avocado, che contengono grassi sani.

L’insalata, dunque, può diventare un pasto sano e nutriente se si seguono questi piccoli accorgimenti. I seguenti consigli sono basati su una ricerca web ed è sempre meglio verificare le informazioni e consultare un medico specialista.

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