Le mascherine aiutano a ridurre il contagio da Covid-19 e uno studio americano ha analizzato le stoffe usate per creare le mascherine casalinghe.

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Distanziamento sociale, uso dei guanti e mascherine sono fondamentali per proteggere se stessi e gli altri dal coronavirus. Proprio le mascherine sono state oggetto di grandi discussioni, tra chi le trova inutili e chi invece ne caldeggia giustamente l’utilizzo. Sono stati fatti anche tutorial e soluzioni alternative a quelle ufficiali divenute nel giro di poco introvabili. Ora uno studio rivela che le mascherine riducono di 36 volte il rischio di contagio. E un’analisi americana ha testato anche quelle home made.

Le mascherine riducono contagio di 36 volte, ma attenti a quelle in stoffa: il rischio

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Se in Italia l’uso delle mascherine è d’obbligo, in altri Paesi come la Francia sono ritenute inutili. Ma uno studio condotto da un’organizzazione senza scopo di lucro, la Fondazione GIMBE, e pubblicato sulla rivista ‘Evidence’ ne conferma l’efficacia e anzi sottolinea che le mascherine possono ridurre di 36 volte la carica virale contenuta nelle goccioline di saliva ed espulse dalla bocca di una persona infetta.

Efficacia dei tessuti per le mascherine home made

I ricercatori dell’Agronne National Laboratory e dall’Università di Chicago, hanno poi pubblicato sulla rivista ACS Nano (come si legge su Repubblica) uno studio che ha sottoposto a test di laboratorio diverse stoffe e materiali utilizzati per la realizzazione anche casalinga di mascherine. L’intento dello studio è quello di capire quali materiali di uso comune, fossero efficaci. Va da se, che ove possibile è bene usare i dispositivi ufficiali, attualmente più di facile reperibilità rispetto all’inizio del lockdown.

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Ma qual’è il tessuto migliore per realizzare una eventuale mascherina fatta in casa? Lo studio ha dimostrato che non c’è un materiale migliore di un altro, bensì una buona efficacia la si ottiene dalla combinazione di più tipi di stoffa.

“Abbiamo effettuato questi studi su diversi tessuti comuni tra cui cotone, seta, chiffon, flanella, vari sintetici e le loro combinazioni – hanno spiegato i ricercatori – e nel complesso abbiamo scoperto che le combinazioni di vari tessuti comunemente disponibili utilizzati nelle maschere di stoffa possono potenzialmente fornire una protezione significativa”.

Utilizzando strati di materiali diversi, l’efficacia della filtrazione aumenta. Cotone e seta, cotone e chiffon, cotone e flanella hanno avuto un miglioramento dell’80% per particelle inferiori a 300 nm e maggiore del 90% per particelle maggiori di 300 nm. Tuttavia, praticando dei fori tra i vari tessuti, questi perdono di efficacia.

Tra i materiali comuni, i ricercatori hanno notato che il cotone quando ha un numero di fili elevato, e quindi una maggiore densità di tessitura, offre ottime prestazioni.

Crediti foto@Shutterstock