L’autunno ci regala, oltre alle castagne, anche melograni succosi e ultra-energetici: questo superfood possiede molteplici proprietà ed è un toccasana per cuore, peso e sonno, ma bisogna fare attenzione in alcuni casi, ecco le principali controindicazioni.

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Melograno, proprietà eccezionali per il frutto dell’autunno

Sappiamo tutti che il melograno, frutto scultoreo che nascondi preziosi rubini rossi, è uno dei regali più graditi dell’autunno. Le sue proprietà sono numerose e tutte fondamentali per il benessere fisico, a cominciare dall’elevato potere antiossidante che deriva dalla presenza di vitamina A, del gruppo B, C nonché fenoli come l’acido gallico, la granatina, la punicacorteina o la punicafolina che combattono i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento precoce.

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Il nome scientifico del melograno, Punica granatum, rivela la massiccia concentrazione di acido punico, una sostanza che combatte e previene l’insorgere di cancro al seno; inoltre con solo 70 calorie per 100 gr. di prodotto, il frutto è tra i più indicati nelle diete perché grazie all’80% di acqua nella sua composizione e all’abbondanza di fibre, il succo o la centrifuga di melograno hanno proprietà diuretiche e sazianti.

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Melograno, le controindicazioni più comuni in alcuni casi

Alleato primario del nostro organismo, aiuta a rafforzare le difese immunitarie contro l’influenza e riduce il rischio di ictus e infarto, contrastando la formazione di placche arteriosclerotiche e l’ispessimento arterioso.

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È un toccasana contro le vampate in menopausa e favorisce un buon riposo eliminando ansia e stress senza contare la sua azione gastroprotettiva, antimicotica e antibatterica.

Attenzione, però, in alcuni specifici casi: il melograno, infatti, ha alcune controindicazioni da tenere bene a mente. Sconsigliato per chi ha problemi di reflusso poiché è un frutto acido, e se consumato in eccesso può dare intossicazioni con sintomi come vertigini, sonnolenza, mal di testa o difficoltà respiratorie. Inoltre chi sta seguendo terapie con anti-coagulanti, è meglio che lo eviti fino a quando il medico non darà l’ok.

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