La Festa del Cinema di Roma, giunta alla sua 11° edizione, esce dall'Auditorium per fare il suo ingresso in luoghi particolari, dove il bisogno di cultura si sente più forte che altrove: uno di questi è il carcere di Rebibbia.

L'evento speciale "La Festa del Cinema a Rebibbia" si concluderà stasera, 20 ottobre, con una performance unica al mondo, e non esageriamo: ce la siamo fatti raccontare da Stefano Micucci, ideatore ed organizzatore degli eventi collaterali al Festival di Roma:

"La Festa del Cinema è già entrata in carcere con tre proiezioni di film del festival mentre domani (oggi, n.d.r) ci sarà l'evento conclusivo, una prima mondiale, uno spettacolo teatrale fatto da detenuti di massima sicurezza, gli stessi che hanno recitato in "Cesare deve morire" dei fratelli Taviani. Lo spettacolo, "Dalla città dolente", che consiste in pezzi ripresi da Dante, viene trasmesso per la prima volta in streaming dal carcere di Rebibbia all'Auditorium del Maxxi, dove ci sarà Massimo Ghini"

Grazie alle moltissime richieste di partecipazione, lo spettacolo a Rebibbia sarà "doppio", con un ulteriore  maxi schermo montato nella chiesa del carcere.

L'evento, di cui Micucci è uno dei "papà", è stato realizzato anche grazie al Ministero di Grazia e Giustizia e a La Ribalta, fondazione che si occupa delle attività in carcere: quanto siano importanti queste attività negli istituti penitenziari è evidente anche considerando la percentuale di recidività dei detenuti, che cala drasticamente dal 70% al 19% quando partecipano ad attività all'interno del carcere.

E dal momento che la Festa del Cinema a Roma non dura solo 10 giorni, ma tutto l'anno, Micucci ci conferma l'impegno per raggiungere obiettivi ancora più grandi: 

"Ci piacerebbe coinvolgere anche la parte femminile del carcere di Rebibbia e vogliamo farlo anche in altri modi, con corsi di cinema, di filmaker, per favorire una crescita professionale. Il nostro obiettivo è diffondere la cultura del cinema"