Il Messaggero

Carnevale 2021: come festeggiarlo?

Manca meno d’un mese per prepararsi al Carnevale 2021, ma vi siete chiesti come fare a festeggiare nonostante il Covid? Il martedì grasso cadrà il 16 febbraio, una data che sembra lontana ma alla quale è d’obbligo arrivare preparare! Diamo quindi un’occhiata alle migliori idee da mettere in campo!

foto: Shutterstock

Festeggiare il Carnevale 2021 ai tempi del Covid? Le idee di Teatro Bambini

Festeggiare il Carnevale 2021 non sarà semplicissimo a causa delle ormai sempre presenti norme di prevenzione del Covid-19. Tuttavia, a darci un’idea arriva l’associazione Teatro Bambini.

Si tratta di un’associazione volta a costruire nei bambini l’amore per lo sport, l’arte e il teatro, trasmettendo a loro fin da piccoli queste grandi passioni utilizzando il gioco come strumento di apprendimento, formazione e crescita applicato ai laboratori sportivi e artistici. L’associazione si trova a Roma, e sul loro sito web ci sono moltissime idee e percorsi di sicuro interesse per tutti, grandi e piccini!

Per il Carnevale 2021 hanno ideato un metodo semplice e veloce per realizzare delle meravigliose mascherine fai da te! Bastano cartoncini colorati, matite, forbici e le proprie mani! Niente di complicato, ma qualcosa di semplice che piacerà veramente ai bambini!

foto: Shutterstock

Festeggiare il Carnevale 2021, quali giochi preparare in casa?

Con le feste private o in piazza limitate a causa del Covid, pensare a come festeggiare il Carnevale 2021 a casa è d’obbligo. Ma vi siete mai chiesti quali giochi preparare in casa? E soprattutto come renderli interessanti e divertenti per i più piccoli?

In casa è possibile infatti fare alcuni giochi divertentissimi a tema carnevale, basta un po’ di inventiva. Per esempio, la pignatta (o pentolaccia) ripiena di caramelle è una delle soluzioni più semplici per passare un po’ di tempo in allegria provando a distruggerla! Serve davvero poco: costruitela con la carta pesta e riempitela con cioccolata, dolcetti e caramelle. Poi, bendate a turno i bambini e cercate di fargliela distruggere con un bastone! Il premio è quello più goloso!

Un gioco altrettanto divertente è la gara di stelle filanti! Basta dividere i bambini in squadre, dando a ciascuno di loro delle stelle filanti di un certo colore… Poi fate partire la musica e fateli cominciare a soffiare, facendoli mirare in uno scatolone! Quando fermerete la musica, la squadra che avrà fatto più centri avrà vinto!

foto: Shutterstock

Carnevale, si dice frappe, bugie o chiacchiere?

Parlando di Carnevale, non si può dimenticare uno dei dolci tipici di questa festa: le frappe! Dolci tipici di tutta Italia, la diatriba su quale sia il loro nome è sempre aperta!

A Roma e nel Lazio, infatti, il loro nome è assolutamente frappe, ma al Nord (specie in Piemonte e in Liguria) si chiamano bugie. Nel Meridione e nel Basso Lazio, invece, il loro nome comune è chiacchieresebbene in certe zone del Matese (tra Campania e Molise) si chiamino addirittura guanti

E non è tutto: nella Romagna costiera il loro nome è fiocchetti, in Abruzzo sono le cioffe, mentre in Sardegna diventano maraviglias.

foto: Shutterstock

Frappe: gli errori da evitare

Di base, le frappe sono un impasto di farina, burro, zucchero, uova e una componente alcolica. Successivamente l’impasto viene tagliato a strisce, talvolta richiuse per formare un nodo… Poi, una volta fritte, vengono servite spolverate con zucchero a velo. Fin qui tutti d’accordo. Il problema, però, sono gli errori da evitare.

Innanzitutto, mai aggiungere il lievito per cercare di farle gonfiare più facilmente: rischiano di assorbire troppo olio, facendole venire molli. L’alcol aggiunto nell’impasto basta e avanza per farle venire perfette. Poi, ricordatevi di tirare una sfoglia che sia il più sottile possibile. Solo così riusciranno ad essere appetitose, friabili e croccanti!

Infine, attenti all’olio che usate! Sceglietene uno adatto per le fritture, come un blend apposito o l’olio di arachidi. Questi hanno un alto punto di fumo e un sapore neutro che non rovinerà la loro fragranza… L’olio d’oliva, invece, potrebbe rovinarle irrimediabilmente!

Foto: Shutterstock

Perché a Pasqua mangiamo (e regaliamo) le uova di cioccolato?

Dopo Carnevale, si sa, viene la Quaresima… e quindi Pasqua! Ma vi siete mai chiesti come mai in questa festività ci si scambiano le uova di cioccolata?

La risposta ci porta indietro nel tempo, addirittura prima dell’avvento del Cristianesimo: l’uovo è sempre stato simbolo di vita, unione, completezza tanto che secondo alcune credenze legate alla mitologia e al paganesimo, il cielo e il pianeta erano considerati due emisferi che andavano a creare un unico uovo, mentre gli Egizi consideravano l’uovo come il fulcro dei quattro elementi dell’universo.

I Persiani erano soliti scambiarsi uova – principalmente di gallina – per celebrare l’arrivo della stagione primaverile. Il Cattolicesimo riaffermò con forza l’uovo come simbolo di nascita rielaborandolo in una nuova prospettiva di resurrezione: l’uovo cioè appare privo di vita ma la conserva al suo interno, proprio come il sepolcro di Gesù sembrava solo un giaciglio di sassi e pietre inermi ma Cristo è tornato a vivere.

Dal Medioevo, dunque, si cominciarono ad offrire uova decorate, ma è soltanto dalla fine dell’800 che l’azienda britannica Cadbury inventò le famose uova di cioccolata con dentro la sorpresa, che tanto amiamo oggi!

Foto: Kikapress

Cosa significa la parola Carnevale?

Ma voi sapevate cosa significa la parola ‘Carnevale’? Il termine, essendo riferito all’ultimo giorno prima della quaresima, deriva dal latino carnem levare, ovvero “eliminare la carne”.

L’attuale termine è stato introdotto solo nel XIII secolo, in riferimento alla grossa scorpacciata di cibo – e carne in particolare – da poter fare prima dei 40 giorni digiuno prima della Pasqua.

Foto: Shutterstock