Il Messaggero

Primo sole: come preparare la nostra pelle

Il sole primaverile piace sempre molto ma bisogna fare attenzione alle prime esposizioni; l’aria ancora fresca non ci fa percepire la potenza dei suoi raggi. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che arriviamo da mesi in cui il nostro corpo è rimasto coperto, quindi è bene prepararlo per tempo al primo sole. 

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In città o al mare, il sole è sempre lo stesso

Il sole resta sempre lo stesso, quindi pensare che quello preso sul balcone di casa sia diverso da quello in spiaggia è un grosso errore.

“La gente crede che il sole preso in città sia diverso da quello del mare – spiega la dermatologa Maria Rosa Gaviglio dalle pagine di Elle – E siccome non ci si mette in costume e magari si sta fuori solo per un’ora, si pensa che la crema solare non serva. È vero che l’inclinazione dei raggi UV di questo periodo è meno perpendicolare di quella di luglio o agosto, ma sono pronta a scommettere che il 90 per cento degli italiani si mette sul balcone all’ora di pranzo, in pausa dallo smart working, proprio quando il sole è aggressivo anche in primavera. Per questo il consiglio è applicare almeno una protezione Spf 30”.

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Prendiamoci cura della pelle: gommage o esfoliazione

Innanzi tutti procediamo con l’eliminazione delle cellule morte e le impurità della nostra pelle facendo un gommage o un esfoliazione. In questo modo otterremo un’abbronzatura omogenea. Fatelo due volte a settimana e ricordatevi di non trascurare il viso.

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No agli abbronzanti

Non usate nelle prime esposizione creme abbronzanti: piuttosto proteggete la pelle. Una corretta preparazione in questo periodo vi permetterà di avere una splendida abbronzatura durante l’estate.

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Alimentazione e integratori per assimilare la vitamina D

Anche l’alimentazione è un ottimo alleato, come sempre del resto; prediligete cibi che contengono beta carotene e antiossidanti. La vitamina D è importante e molti studi hanno dimostrato che gioca un ruolo fondamentale anche per contrastare il Covid.

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Vitamina D: la 'dose' consigliata

La possiamo assimilare tramite integratori e alimentazione (con cibi come latticini, frutta secca, pesci grassi e uova), ma anche attraverso la luce del sole poiché il nostro organismo è in grado di produrla a livello cutaneo proprio con l’esposizione solare.

“La ‘dose’ di sole consigliata è una ventina di minuti almeno tre volte a settimanaspiega Silvia Vitturi, farmacista del board scientifico Solgar-  ma per evitare danni cutanei bisognerebbe esporsi nelle prime ore del mattino, proteggendo il viso e lasciando, invece, braccia e gambe scoperte per il tempo necessario. La Vitamina D si può poi compensare con un integratore o con cibi che ne sono ricchi, tipo latticini, frutta secca, pesci grassi e uova”.

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