Il Messaggero

Coronavirus e ictus in pazienti giovani

Proseguono gli studi su coronavirus e le implicazioni ad esso collegate. Dal Mount Sinai Beth Israel Hospital di Manhattan arriva uno studio che mette in relazione l’infezione da Covid-19 con l’ictus.

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Cinque i casi esposti

Cinque i casi esposti da J. Mocco, direttore dell’Ospedale, e dal suo team. Si tratta di pazienti di età compresa tra i 33 e i 49 anni, tutti affetti da coronavirus, che hanno avuto un ictus dovuto da occlusione dei grandi vasi.

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Si tratta della forma più grave di ictus

Si tratta della forma più grave di ictus che solitamente si manifesta in persone di oltre 70 anni.  Secondo gli esperti,  potrebbe essere causato dai coaguli di sangue provocati dal virus in tutto il corpo. In base alla zona di formazione, tali coaguli possono portare ad attacchi cardiaci, embolie polmonari o addirittura ischemie cerebrali.

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Anche al Policlinico Gemelli osservate manifestazioni neurologiche del virus

Anche un articolo del Policlinico Gemelli di Roma afferma che tra le manifestazioni del virus ci possano essere sintomi neurologici come stati confusionali, o convulsioni.

“Sintomi neurologici nei pazienti Covid-positivi possono manifestarsi come ictus nel 6% dei casi (il virus influenza profondamente i meccanismi della coagulazione), – ha detto il direttore di Neurologia del Policlinico Gemelli Paolo Calabresi – come alterazioni dello stato di coscienza (confusione, stato soporoso, ecc) nel 15% e come danno muscolare nel 19%. Altri pazienti presentano uno strano e persistente formicolio alle mani e ai piedi (acroparestesia) e sintomi da encefalite.”

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