Il Messaggero

Nuova scoperta dal Federico II di Napoli

Dopo aver scoperto che il Tocilizumab (il farmaco anti-artite) ha effetti postivi in pazienti affetti da Coronavirus, da Napoli arriva un’altra scoperta. L’acqua ossigenata potrebbe prevenire l’infezione.

La ricerca è stata condotta dal Direttore Sanitario dell’A.I.A.S di Afragola Armone Caruso e dal docente di Oftalmologia presso l’Università Federico II di Napoli, Antonio Del Prete.

Crediti foto@Shutterstock

Le due fasi di sviluppo dell'infezione da Coronavirus

L’infezione da Coronavirus avviene in due step: nella prima fase attacca le vie aeree superiori, nella seconda penetra nelle vie aeree inferiori. Alcuni studi hanno mostrato che il virus resta sul muco che ricopre le cellule epiteliali, poi progredisce e si replica. In questa fase è più debole e quindi lo si può aggredire prima che arrivi alla mucosa tracheale, passaggio che è stato notato avviene dopo 2 giorni dall’infezione.

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L'acqua ossigenata come antisettico

La ricerca condotta a Napoli, mostra come l’acqua ossigenata potrebbe essere usata come antisettico del cavo orale. Come? Usandola come un collutorio o come aerosol.

“Questo ci fornisce lo spunto per una finestra terapeutica di intervento” ha spiegato il Direttore Caruso.

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L'utilizzo dell'acqua ossigenata non avrebbe controindicazione.

Con una concentrazione del 3% la si può utilizzare per fare regolari sciacqui 3 volte al giorno. Se utilizzata attraverso la nebulizzazione con aerosol nel cavo nasale, va utilizzata con una concentrazione del 1,5% e fatta due volte al giorno. L’acqua ossigenata potrebbe essere impiegata come prevenzione già nel primo stadio d’infezione da Coronavirus. Questo grazie alle proprietà ossidanti del perossido di idrogeno.

Inoltre l’utilizzo dell’acqua ossigenata non avrebbe controindicazioni. Una ricerca promettente che speriamo ottenga ulteriori risultati.

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