Il Messaggero

Cos'è la Resilienza?

Si parla tantissimo ormai di Resilienza, un termine che viene ormai adoperato in tantissimi ambiti, con significati sempre dalle sfumature differenti.

La capacità di reagire in modo positivo alle avversità

Resilienza è un termine, in primo luogo, ingegneristico. Indica una proprietà meccanica e, nello specifico, la capacità di un materiale di resistere a forze dinamiche e ai cosiddetti urti. Ovviamente, in ambito psicologico, per resilienza si intende invece la capacità di una persona di reagire in modo positivo alle avversità e alle situazioni negative. Proprio come un materiale fisico di fronte ai cambiamenti dell’ambiente circostante.

Lo studio di Boris Cyrulnik

Un vero pioniere in questo campo è lo psichiatra francese Boris Cyrulnik, che ha condotto uno studio su casi di bambini vissuti in situazioni difficili, come l’infanzia in un orfanotrofio o nei campi di concentramento. Secondo Cyrulnik, fino ai sei anni (l’età considerata critica per la costruzione della personalità), i bambini resistono meglio ai traumi. Questa capacità è definita dallo psichiatra Resilienza, che aiuta dunque i giovanissimi a superare esperienze di vita che, in altre età, rischierebbero di comprometterne l’equilibrio e l’umore.

L'arte di navigare sui torrenti

Sempre secondo Cyrulnik, la Resilienza può essere di tre tipi: istintiva, affettiva e cognitiva. C’è un’espressione cara allo psichiatra che probabilmente riassume perfettamente il senso del termine resilienza: “l’arte di navigare sui torrenti”. Per questo motivo, la resilienza è diventata poi così diffusa e utilizzata comunemente nel linguaggio quotidiano, a simboleggiare uno status di estrema positività nei confronti della vita, anche nei momenti più complicati e difficili da superare.