Il Messaggero

Ezio Bosso: una delle anime più belle che il mondo abbia mai visto

Lo scorso 15 maggio si è spento a soli 48 anni il pianista, compositore e direttore d’orchestra Ezio Bosso.

E mentre il mondo piange la sua scomparsa, la sua musica e i suoi insegnamenti resteranno nel tempo.

Crediti foto@Kikapress

La teoria delle 12 stanze

Sono tante le cose che resteranno nei nostri cuori di Ezio Bosso. Tra queste la sua visione della vita, di quelle stanze in cui ci fermiamo e ci affermiamo: 12 stanze in cui lasceremo qualcosa di noi.

Ne parlò per la prima volta nel 2015, presentando il suo primo album solista: The 12th Room.

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"C’è una teoria antica che dice che la vita sia composta da dodici stanze"

C’è una teoria antica che dice che la vita sia composta da dodici stanze. – Disse il Maestro presentando il suo album – Sono le dodici in cui lasceremo qualcosa di noi, che ci ricorderanno. Dodici sono le stanze che ricorderemo quando passeremo l’ultima. Nessuno può ricordare la prima stanza perché quando nasciamo non vediamo, ma pare che questo accada nell’ultima che raggiungeremo. E quindi si può tornare alla prima. E ricominciare.”

Cosa sono le stanze di cui parlava Ezio Bosso?

La parola stanza indica un luogo di dimora, ma significa anche fermarsi e affermarsi. Una parola importante a cui troppo spesso non prestiamo attenzione, come spiegava Bosso presentando il suo album. Ma cosa sono queste stanze?

Sono le tappe della nostra vita, le emozioni che le accompagnano.

“Le abbiamo inventate. Le abbiamo costruite quando abbiamo trovato finalmente un posto dove fermarci. E gli abbiamo dato nomi, numeri e significati, a volte poetici: la stanza dei giochi, la stanza della musica, la stanza dei sogni. La stanza della luce o la stanza cieca. Altre volte pratici: la sala, il salone, la stanza da bagno, la cucina. Sono infinite le stanze, ma non ci pensiamo mai”.

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Chi è Anna Maria, il grande amore di Ezio Bosso

Chissà in quale stanza incontreremo ancora Ezio Bosso. Un’anima bella, che non ha mai perso il sorriso e ha decido di abbracciare e vivere la vita. Una persona che viveva le cose fino in fondo, come l’amore per la sua Anna Maria.

Si tratta della sua assistente, al suo fianco fino alla fine, nonché sua ex fidanzata. Ma per Bosso era sempre la sua ‘famiglia’.

“Il dolore più grande è stato quando l’ha saputo Anna Maria, la mia ex compagna, che per me è ancora famiglia – raccontava a Vanity Fair il compositore, parlando di quando ha scoperto la malattia -. Ci siamo lasciati proprio per mantenere l’amore. Ma anche al suo dolore ho resistito: ho interrotto pochissimi libri nella mia vita, mi piace vedere come vanno a finire le storie. Voglio vedere anche come va a finire la mia”.

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