Il Messaggero

Alexander Fleming

Nel 1929 Alexander Fleming annunciava al Medical Research Club i risultati dei suoi studi sulle muffe: dopo anni di studi condotti insieme al cosiddetto Gruppo di Oxford (del quale faceva parte l’australiano Howard Florey e l’ebreo tedesco Ernst Chain) e dopo aver sperimentato l’efficacia di quel primo antibiotico sui militari feriti durante la seconda guerra mondiale, nel 1945 lo scienziato venne insignito -insieme ai colleghi-  del premio Nobel per la medicina e la fisiologia.

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La penicellina

C’è stato però un italiano che, già nel 1895, aveva scoperto le caratteristiche delle muffe e le aveva studiate per trarne un farmaco: si chiamava Vincenzo Tiberio e aveva pubblicato in quell’anno osservazioni molto precise sul potere battericida delle muffe sulla rivista Annali di Igiene Sperimentale.

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Il pozzo di Arzano dove Tiberio scoprì le muffe

Tutto nasceva dall’osservazione di alcune muffe che proliferavano in un pozzo ad uso domestico, nella casa degli zii ad Arzano (Napoli), dove lo studioso era ospite mentre studiava Medicina alla Facoltà di Napoli. Tiberio notava che quando il pozzo veniva ripulito dalle muffe, tutte le persone in casa venivano colpite da infezioni intestinali, che cessavano non appena le muffe ricomparivano.

Tiberio lavorò sulle muffe, analizzandole presso il laboratorio della sua Università, e riuscì a trarne un siero che iniettò a dei topi malati: quando vide che la cavie guarirono, decise di presentare la sua scoperta al mondo accademico. Nel 1895, dopo la laurea, pubblicò la sua ricerca “Sugli estratti di alcune muffe” negli Annali di Igiene sperimentale, una delle più importanti riviste scientifiche italiane dell’epoca.

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Omaggio a Vincenzo Tiberio

Purtroppo le conclusioni a cui era giunto Tiberio non vennero prese in considerazione e derubricate come coincidenze: all’epoca l’Italia era poco influente nel panorama delle scienze e nessuno si prese la briga di approfondire e rilanciare la scoperta, che venne lasciata a languire nell’archivio della rivista.

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