Il Messaggero

Gearrannan, il villaggio scozzese abbandonato diventato mèta di vacanze

C’è un villaggio in Scozia, precisamente sull’Isola di Lewis, che sembra uscito dritto dalla tela di un quadro o dalla sceneggiatura di un film: ultimo baluardo di terra davanti all’Oceano Atlantico, racconta una storia di privazione e di abbandono, ma adesso sta vivendo una nuova vita grazie al turismo.

@shutterstock

Gearrannan, il villaggio scozzese abbandonato diventato mèta di vacanze

Gearrannan, questo il suo nome, era un tipico villaggio delle Isole Ebridi, con capanne dal tetto di paglia nelle quali pastori e animali si rifugiavano quando le tempeste atlantiche spazzavano queste coste. L’energia elettrica e l’acqua potabile raggiunsero queste zone solo fra gli anni 60 e 70 del 1900. Avete capito bene: nel 1960 queste zone non erano ancora provviste dei confort più basilari della vita moderna.

@shutterstock

Gearrannan, il villaggio scozzese abbandonato diventato mèta di vacanze

Negli anni ’70 anche i pochi anziani che ancora resistevano nelle blackhouse (così gli abitanti chiamavano queste abitazioni) decisero di abbandonarle, incitati anche dal governo che costruì case popolari e organizzò un trasferimento di massa, principalmente per evitare problemi di natura igienico-sanitaria.

@shutterstock

Gearrannan, il villaggio scozzese abbandonato diventato mèta di vacanze

Il villaggio iniziò quindi lentamente a morire e le casette a sprofondare nel degrado: fino al 1989, quando un progetto di ristrutturazione donò nuova vita al posto e ne spalancò le porte ai turisti di tutto il mondo.

Il viaggio fino a qui è lungo e può essere difficoltoso, ma i panorami che si offrono al turista sono unici e irripetibili: irripetibile anche l’occasione di vivere come poteva farlo un pastore scozzese del secolo scorso (pur con i confort che la rustrutturazione ha donato alle blackhouse) e rendersi conto di come la Natura possa essere insieme selvaggia, crudele, bellissima.

@shutterstock