Il Messaggero

Katia Follesa

Ci ha abituati a vederla sempre sorridente e con la battuta sempre pronta. Eppure anche lei, che ha saputo conquistare il pubblico televisivo con la sua simpatia contagiosa, sta affrontando una prova durissima.

(foto @kikapress)

Katia Follesa

Circa 12 anni fa, Katia Follesa ha scoperto di essere affetta da una patologia congenita, una cardiomiopatia ipertrofica, che ha ereditato dal padre, morto purtroppo proprio a causa di questa malattia.

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Katia Follesa

Tutto è iniziato nel 2006. Era un giorno come un altro, ma che le avrebbe cambiato la vita: “Stavo guidando e a un certo punto mi si è annebbiata la vista. Ma soprattutto, non sentivo più il cuore battere, una sensazione tremenda. Oddio, cosa mi sta succedendo? Mi sono spaventata, temevo di morire dentro quella macchina. Per fortuna ho avuto la lucidità di accostare l’auto e aspettare” ha raccontato l’attrice in una intervista al settimanale Oggi.

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Katia Follesa

Sebbene non avesse mai avuto altri sintomi prima di quell’episodio, Katia ha deciso di sottoporsi a una serie di controlli dai quali è emerso che, proprio come il suo papà, aveva problemi al cuore. Da allora convive con questa patologia che la costringe a regolari controlli ogni sei mesi, oltre all’assunzione quotidiana di farmaci. “La malattia è sotto controllo e per ora non sono previsti interventi chirurgici” ha continuato, tirando un sospiro di sollievo.

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Katia Follesa

La sua vita, dunque, è cambiata: “Non posso fare sforzi né praticare sport a livello agonistico. Mentre invece è importantissimo che io pratichi un po’ di movimento – ha spiegato ancora la Follesa – Tutte le mattine vado in palestra, all’ora in cui ci sono le signore anziane. Faccio un’oretta di allenamento cardio, ma senza ammazzarmi”.

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Katia Follesa e Angelo Pisani

I problemi al cuore, però, non le hanno precluso di provare la gioia più bella: Katia, infatti, è mamma di una splendida bambina, Agata, avuta dal compagno Angelo Pisani.

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Katia Follesa e Angelo Pisani

La piccola fortunatamente non ha ereditato la malattia, ma la paura che un eventuale secondo figlio potesse avere i suoi stessi problemi di salute, fino ad oggi, l’aveva frenata nell’idea di una seconda gravidanza. Oggi sembra avere cambiato idea: “Per un periodo l’ho escluso – ammette – ma ora non ne sono così sicura”.

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Katia Follesa

Dopo quanto le è successo, la Follesa si impegna per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo delicato quanto importante tema ed è diventata anche testimonial della campagna Love The Beat, del Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation, a favore della prevenzione delle patologie vascolari. “Se mio padre si fosse sottoposto ai controlli giusti – si rammarica – oggi sarebbe vivo”.

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