Il Messaggero

Le patatine fritte sono dannose per la nostra salute

Sono senza ombra di dubbio uno dei piatti più amati da grandi e piccini: ma le patatine fritte fanno male alla salute. Non solo per l’elevato apporto calorico, ma anche perché potenzialmente cancerogene. L’allarme arriva da uno studio condotto dalla American Chemical Society. Vediamo meglio di cosa si tratta e quali patatine fritte sono sotto accusa.

@kikapress

Le sostanze tossiche contenute nelle patatine fritte pre cotte

A finire sotto i riflettori non sono tanto quelle che prepariamo nella nostra cucina, ma quelle che mangiamo fuori o che compriamo confezionate al supermercato: nella maggior parte dei casi sono pre- fritte prima di essere imbustate e questo le rende nocive per la nostra salute. La pre-cottura sprigiona sostanze tossiche dannose per il nostro organismo come l’acrilamide, una sostanza che si forma nei carboidrati ad alte temperature e che potenzialmente può essere cancerogena.

@kikapress

Patatine Fritte cancerogene, l'allarme della American Chemical Society

L’allarme lanciato dalla American Chemical Society, mette dunque in guardia soprattutto dal metodo di preparazione delle patate fritte, la cui doppia cottura porta alla creazione appunto di sostanze chimiche potenzialmente cancerogene. Le patate in questione, vengono prima tagliate a fette poi essiccate ed infine fritte con un processo che le cuoce solo in maniera parziale lasciandole crude all’interno e croccanti all’esterno.

@kikapress

No alle patatine fritte pre cotte, sì a quelle fatte in casa

Se proprio non riuscite a resistere e volete concedervi un vizio ogni tanto ma non le volete preparare voi, leggete bene l’etichetta. Per limitare i danni, prediligete quelle cotte in olio idrogenato ed evitate quelle cotte con olii animali o con grassi come il lardo.

Dunque no alle patatine fritte precotte ma si a quelle fatte in casa. Ecco allora alcuni semplice consigli per concedervi un vizio senza fare troppo male alla vostra salute. Scegliete patate a pasta gialla che contengono meno amido. Dopo averle tagliate, lasciatele in ammollo in acqua fredda per 30 minuti sostituendo l’acqua almeno due volte. in questo modo leverete l’amido in eccesso. Come olio, usate quello che ha il ‘punto di fumo’ più alto. Questo eviterà che si sviluppino sostanze chimiche come l’acroleina citata all’inizio. Olio d’oliva è tra i più adatti: sia per la qualità di acidi grassi, sia perché è tra i più stabili, resistente alle alte temperature e con un lento processo di ossidazione.

@kikapress