Il Messaggero

Meglio essere il fratello maggiore, il mediano o il minore? Cosa dice la scienza

Il 31 maggio si festeggia la Giornata mondiale dei fratelli e delle sorelle e si rende omaggio a quel legame unico e speciale con cui cresciamo per tutta la vita: la fratellanza (o la sorellanza) è un vero e proprio regalo, considerato che crescere come figlio unico significa non avere un costante confronto con l’altro, un compagno di giochi durante l’infanzia, uno stimolo a migliorare, un “eroe” da seguire se si è fratelli minori, o un “cucciolo” da proteggere se al contrario si è fratelli maggiori.

 

Meglio essere il fratello maggiore, il mediano o il minore? Cosa dice la scienza

Ma cosa dice la scienza a proposito? Meglio essere i più grandicelli, i mediani o i più piccolini?

Tendenzialmente sappiamo che i figli unici crescono con grandi ambizioni e ricercano la costante approvazione dei propri genitori, ma sappiamo anche che l’ordine di nascita influenza la personalità di ognuno di noi che abbia almeno un fratello.

Il tema è sempre stato al centro di studi, ricerche e confronti, così possiamo stabilire che i primogeniti riconoscono l’autorità dei genitori, sono buoni studenti, hanno doti da leader e sviluppano un certo senso di protezione verso gli altri, dunque tendono ad essere rispettosi (del sistema, delle regole, della legge), responsabili e a volte sin troppo conformisti.

Meglio essere il fratello maggiore, il mediano o il minore? Cosa dice la scienza

I figli più piccoli crescono con uno standard di riferimento – il fratello o la sorella maggiore, appunto – ma pian piano si ritagliano un ruolo tutto loro all’interno del sistema famiglia e scardinano le regole: i minori infatti sono più creativi dei primi, decisamente più ribelli e ovviamente pronti ad attirare l’attenzione dei genitori in tutti i modi.

Se i primogeniti sono portati al comando, i più piccoli sono degli ottimi venditori e sanno come farla franca in ogni situazione.

Meglio essere il fratello maggiore, il mediano o il minore? Cosa dice la scienza

I mediani, proprio perché sono stati per un po’ di tempo fratelli minori e poi si sono ritrovati ad essere anche fratelli maggiori, hanno preso le qualità migliori di entrambe le posizioni: sono molto socievoli, leali e affidabili, ma anche bravi nell’arte del compromesso. Sono loro che trovano il modo di riappacificare la famiglia e si trovano a loro agio con grandi e piccini.

Meglio essere il fratello maggiore, il mediano o il minore? Cosa dice la scienza

Numerosi studi hanno dimostrato che l’intelligenza dei figli – e parliamo anche di intelligenza emotiva – deriva dalla madre e dal suo patrimonio genetico.

Stando ai risultati di una ricerca, durante la formazione del feto, le cellule dei geni paterni si concentrano in aree cerebrali del sistema limbico (che è legato ai bisogni primordiali come la fame, il sesso, la sopravvivenza), mentre le cellule dei geni materni sarebbero più concentrate nella corteccia dove si sviluppa intelligenza e linguaggio. Anche per un buon sviluppo dell’intelligenza emotiva, il rapporto con la mamma è fondamentale.