Il nuovo controllo digitale: arriva il CED
Dal 1° giugno, durante i posti di blocco, gli agenti smettono di chiedere patente e libretto: ora si controlla tutto tramite il codice CED (Centro Elaborazione Dati del Ministero dell’Interno). È un sistema che, attraverso la targa o il nome del conducente, fornisce subito informazioni aggiornate su stato del veicolo, assicurazione, revisione e sospensioni, rendendo superfluo il controllo cartaceo tradizionale.
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Patente e libretto restano obbligatori… ma nel cruscotto
Anche se raramente richiesti, patente e libretto rimangono documenti obbligatori da tenere in auto, soprattutto se il sistema telematico ha malfunzionamenti o mancanza di copertura. In ogni caso, potrebbero essere utili in situazioni di emergenza.
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Cosa succede se il CED segnala un’irregolarità
Se il sistema mostra difetti – revisione scaduta, assicurazione mancante, veicolo con fermo amministrativo – scattano sanzioni automatiche:
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per la revisione: multa fino a 694 € e possibile fermo del mezzo;
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se l’auto è sotto fermo amministrativo: multa da 1.984 a 7.937 € con sequestro immediato del veicolo.
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Come funziona il CED in pratica
Le forze dell’ordine utilizzano tablet o palmari per accedere in tempo reale al sistema. Basta inserire la targa o il nome per ottenere un “semaforo digitale” che indica se l’auto è idonea alla circolazione. Il risultato determina in modo istantaneo se procedere o elevare sanzioni.
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Rischi e consigli per gli automobilisti
Chi guida deve:
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Assicurarsi di avere triangolo, giubbotto rifrangente e pneumatici adatti (ove necessari);
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Tenere patente e libretto nel veicolo, anche se raramente richiesti;
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Controllare periodicamente revisione e assicurazione, per evitare multe salate e sequestri.
Il CED rende i controlli più efficienti ma anche meno indulgenti. Manca un clic tecnico? Il rischio è di perdere l’auto e dover affrontare pesanti sanzioni.
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