Il Messaggero

Il delitto di Garlasco non smette di far discutere

Anni dopo l’omicidio commesso a Garlasco, il crimine continua a polarizzare l’attenzione. Tra gli esperti che hanno ripreso a parlare del caso c’è anche Roberta Bruzzone, ospite in una recente puntata della trasmissione di Salvo Sottile, che ha riportato l’attenzione su uno degli elementi più controversi dell’indagine: lo scontrino di Andrea Sempio. Un dettaglio apparentemente secondario, ma che secondo la criminologa avrebbe un peso molto relativo nella ricostruzione dei fatti.

Foto: Kikapress

Le parole di Roberta Bruzzone: "un pessimo alibi"

Durante l’intervento, Roberta Bruzzone ha espresso forti perplessità sull’efficacia dello scontrino come prova a favore di Andrea Sempio. L’orario riportato sul documento, che dovrebbe dimostrare la presenza del giovane lontano dalla scena del crimine, risulterebbe infatti poco compatibile con la finestra temporale dell’omicidio. “Quello scontrino non lo toglie dalla scena del crimine”, ha affermato, definendo l’alibi “davvero pessimo”. Una valutazione netta, che punta a ridimensionare il valore probatorio del documento.

Foto: Kikapress

La questione dell’orario: i minuti che contano

Roberta Bruzzone ha ricordato che l’omicidio di Chiara Poggi si sarebbe consumato in una fascia oraria ben precisa: tra le 9:12 e le 9:35 del mattino, con una maggiore probabilità tra le 9:12 e le 9:25. È proprio questo il nodo cruciale: se lo scontrino di Andrea Sempio è stato emesso dopo questo intervallo, o in un momento non sufficientemente distante, non basterebbe da solo ad escluderlo dalla scena del crimine. L’orario, dunque, anziché rafforzare l’innocenza, apre nuovi margini di dubbio.

Foto: Kikapress

Il dettaglio su Vigevano: chi era davvero lì quella mattina?

Un altro punto sollevato dalla criminologa riguarda una possibile confusione sull’identità della persona effettivamente presente a Vigevano quella mattina. Secondo quanto riportato in trasmissione, un testimone avrebbe indicato di aver visto la madre di Andrea Sempio, e non lui, in quel luogo. Se questo riscontro venisse confermato, il quadro si complicherebbe ulteriormente: significherebbe che l’alibi basato sulla presenza a Vigevano potrebbe riferirsi alla persona sbagliata. Una svista che cambierebbe l’interpretazione dei fatti.

Foto: Kikapress

Il caso riaperto

Intanto, negli ultimi mesi il delitto di Garlasco ha raggiunto una nuova e delicata fase investigativa: il 13 marzo 2025 è stato notificato al 37enne proprio ad Andrea Sempio un avviso di garanzia per omicidio in concorso, dopo che nuove analisi scientifiche hanno reso utilizzabili tracce biologiche e impronte digitali precedentemente considerate inadeguate. La Procura di Pavia, supportata dalle perizie genetiche d’avanguardia e potenziata dai tabulati telefonici, ha riaperto ufficialmente il caso l’11 marzo 2025.

Foto: Kikapress