Il Messaggero

Attenti al cervello di scimmia

Paese che vai, cibo tipico che trovi. Ma attenzione: non tutto ciò che è ampiamente diffuso sulle tavole di altri Paesi del mondo è sempre una prelibatezza innocua e al contrario potrebbe essere addirittura mortale.

Se state programmando un viaggio in Asia, attenti a consumare il cervello di scimmia: oltre a dover essere dotati di uno stomaco forte anche solo per ordinarlo, sappiate che questa pietanza potrebbe causare il morbo di Creutzfeldt-Jakob, una grave e rara patologia neurodegenerativa che porta alla demenza progressiva fino alla morte.

Il pesce palle

Letale potrebbe rivelarsi anche un piatto a base di pesce palla, molto comune in Giappone. La pericolosità di questo pesce è dovuta alla tetradotossina, una sostanza tossica che si trova negli organi interni del pesce, ma che potrebbe contaminarne anche i tessuti. Le eventuali conseguenze? Paralisi e morte per asfissia.

Sempre in Giappone, particolarmente tossica è anche la medusa di Nomura.  Si tratta di un esemplare di medusa particolarmente grande, che può avere un diametro fino a due metri e tentacoli lunghi fino a 20: il suo veleno è pericolosissimo per l’uomo. Meglio non incontrarla in mare aperto, né cibarsi delle sue carni o di pesci che sono stati contaminati dal tocco letale dei suoi tentacoli.

Le vongole crude

Se invece state per fare un capatina in Cina, non fatevi tentare dalle cosiddette vongole al sangue: vengono servite crude, contengono un liquido di colore rosso e, se pur allettanti, potrebbero trasmettervi agenti patogeni responsabili di dissenteria, epatite o tifo.

In tutto il Sud Est asiatico, da evitare è anche il pangio, un frutto molto particolare che a differenza di altri frutti non va assolutamente consumato crudo a causa dell’acido cianidrico contenuto al suo interno. Per renderlo innocuo, bisogno sgusciarlo, bollirlo e poi abbrustolirlo in foglie di banano e cenere per almeno un mese.

Anacardi

Altro frutto che richiede particolari precauzioni prima di essere gustato è l’ackee e viene dalla Giamaica: non mangiatene mai la buccia o i semi, che potrebbero causare una grave intossicazione alimentare.

Siete ghiotti di anacardi? Limitatevi a mangiarli tostati o cotti al vapore e diffidate da chi ve li vorrebbe fare assaggiare crudi perché rischiereste uno shock anafilattico o dermatiti. Accertatevi che siano cotte anche le bacche di sambuco se non volete incorrere in vomito, diarrea e convulsioni.

L'assenzio

Dibattito ancora aperto, infine, sulla pericolosità dell’assenzio, che è stato bandito in Italia fino al 1992. Tra prove scientifiche e miti letterari, questa pianta ha certamente proprietà allucinogene a causa di una controversa sostanza, il tujone, che agisce sul sistema nervoso e che potrebbe causare anche episodi di epilessia o comportamenti violenti.

Nonostante tutto, però, l’assenzio continua a conservare il suo fascino per via del distillato che ne viene ricavato e che avrebbe ispirato i maggiori poeti del XIX secolo: pare fosse la bevanda preferita di Baudelaire.