Il Messaggero

Cibi in aereo: un souvenir che potrebbe costarvi caro

Viaggiare permette di scoprire nuovi posti, assaporare nuovi cibi e tornare a casa con un bagaglio pieno di ricordi. Ma attenzione a cosa portate concretamente con voi specie se viaggiate in aereo. Le regole doganali di alcuni paesi sono molto ferree e potreste trovarvi a pagare una multa salata.

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Una colazione da 1800 euro: questo il costo di 2 McMuffin e un cornetto al prosciutto

Lo sa bene un turista Indonesiano che al suo arrivo in Australia è stato multato di 2664 dollari australiani ovvero circa 1825€. La sua colpa? Nello zainetto aveva due McMuffin e un croissant al prosciutto. Ma Zinta, cane addestrato per la biosicurezza, ha avvertito l’odore ‘sospetto’ e scoperto l’incauto viaggiatore.

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I cibi no per l'Italia

Tra gli alimenti che non possono essere portati in Italia ci sono salumi, formaggi, cibi ripieni, a base di carne o che contengano latte o panna. Fanno eccezione nel bagaglio a mano gli alimenti per neonati.

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America, Australia e Giappone

In America sono vietati latte, uova, carne, pollame, foglie di agrumi e foglie di coca; il Giappone controlla anche i possibili libelli di radiazioni presenti negli alimenti. In Australia, non si può portare salumi, formaggi, verdure, frutta compresa quella secca, erbe, spezie e semi.

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Cosa fare dunque?

Per prima cosa informarsi su quali siano le regole doganali del paese in questione e se proprio non siete riusciti a resistere e all’ultimo in aeroporto avete comprato un gustoso souvenir, avvertite il personale di bordo. Se siete fortunati registrerà il cibo e potrebbe evitarvi la muta.

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