Il Messaggero

Scoperta la galassia più lontana mai vista fino ad oggi

E’ stata soprannominata ‘Wolfe Disk’ ed è la galassia più lontana di sempre mai rilevata fino ad oggi. E’ simile al sistema della Via Lattea, la galassia in cui si trova il nostro sistema solare, ma la sua formazione è ancora un mistero.

Crediti foto@Shutterstock

Si tratta di DLA0817g soprannominata Wolfe Disk

A scoprirla è stato il National Radio Astronomy Observatory utilizzando l’Atacama Large Millimeter submillimeter Array (ALMA).

Si chiama DLA0817g, ed è una galassia a forma di disco rotante, formatasi circa 1,5 miliardi di anni dopo il Big Bang. Ha una massa più grande del nostro Sole di circa 72 miliardi di volte e per vederla, gli scienziati si sono spinti ad oltre 12,5 miliardi di anni luce. Inoltre DLA0187g gira ad una velocità di 272 km, simile a quella della Via Lattea.

 

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Una galassia a disco rotante formatasi quando l'Universo era molto giovane

Fino ad oggi era stato osservato che la maggior parte delle galassie mostrava un disco ben formato a 4-6 miliardi di anni dal Big Bang. Wolfe Disk, così soprannominata in onore dell’astronomo Arthur M. Wolfe, si sarebbe formata invece quando l’Universo era molto giovane (aveva circa il 10% della sua età stimata intorno ai 13,8 miliardi di anni) e questo getta nuova luce sui processi di crescita delle galassie.

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La scoperta di Wolfe Disk ha dello straordinario

Gli astronomi si interrogano su come sia possibile che una massa così grande di gas abbia potuto assemblarsi mantenendo abbastanza stabile la rotazione.

L’astronomo Marcel Neeleman, coordinatore dello studio, ha spiegato che le galassie che si trovano nelle prime fasi dell’Universo, assomigliano a ‘disastri ferroviari’ perché sono state oggetto di una fusione frequente e disordinata. Queste fusioni a caldo rendono difficile formare dischi ben ordinati, rotanti a freddo, come si osservano nel nostro attuale Universo”.

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Il mistero sulla formazione di Wolfe Disk

L’osservazione di questa nuova galassia, apre quindi nuovi scenari e nuovi misteri.

“Riteniamo che la Wolfe Disk sia cresciuta principalmente attraverso l’apporto costante di gas freddo – ha spiegato J. Xavier Prochaska, dell’Università della California a Santa Cruz, uno dei ricercatori dello studio. – Tuttavia, una delle questioni che rimane aperta è come sia possibile assemblare una massa di gas così grande mantenendo, al tempo stesso, relativamente stabile un disco in rotazione”.

QUI IL VIDEO CHE SPIEGA LA SCOPERTA DI WOLFE DISK

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