Si tratta di un frutto ricco di proprietà benefiche, ma ci sono casi in cui è meglio starne alla larga

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L’uva è uno tra gli alimenti di punta della stagione autunnale. Ad apprezzarla erano già i Greci e i Romani, probabilmente anche per i suoi tanti benefici. Non tutti lo sanno, infatti, ma questo frutto fa davvero bene all’organismo, da molti punti di vista. Vediamo quali.

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I benefici dell’uva

Molto ricca di acqua, l’uva possiede ha anche un buon contenuto di fibra e diversi minerali. È un vero e proprio concentrato di vitamine ed è ricchissima di flavonoidi, importanti antiossidanti. Tra le sue molteplici proprietà benefiche c’è il potere depurativo e detossificante. L’azione depurativa dell’uva, come riporta Ilgiornaledelcibo.it, è maggiore rispetto a quella di altri frutti e risulta particolarmente efficace nei confronti del fegato.

L’uva tiene sotto controllo il colesterolo nel sangue grazie ad uno specifico antiossidante, il resveratrolo, presente nella buccia degli acini. Questo frutto è anche utile contro le emorroidi, in quanto i flavonoidi che contiene, unitamente alle vitamine A, B, C ed E, riparano la cute e rafforzano i capillari.

Bisogna menzionare pure l’azione diuretica, grazie al contenuto di acqua e potassio, in grado di favorire l’eliminazione dei liquidi attraverso i reni.

I benefici dell’uva si riflettono anche sulla salute della pelle e dei capelli, per le proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti.

Non mangiarla in questi casi

Ci sono però alcuni casi in cui è meglio non mangiarla. Dal momento che ha un indice glicemico importante è bene che se ne tengano alla larga i diabetici. Anche chi non ha problemi di glicemia, comunque, farebbe bene a non ecedere con le dosi.

Attenzione anche all’effetto lassativo dell’uva. Se mangiata in grandi quantità può portare a disturbi come diarrea, flatulenza e dolori addominali. È quindi controindicata nelle persone con disturbi intestinali, mentre è consigliata in caso di stipsi.

Via libera all’uva anche in gravidanza, basta che non la si mangi a cena o comunque nelle ore serali. Lo zucchero che contiene può infatti provocare eccitazione del feto, determinandone una possibile iperattività notturna.

Foto: Shutterstock