A Belve Crime, Francesca Fagnani incalza Bossetti sul caso Yara: l’uomo è messo alle strette dalle sue domande taglienti e senza sconti.
La prima puntata di Belve Crime ha avuto un inizio forte e controverso, segnato dall’incontro tra Francesca Fagnani e Massimo Bossetti, condannato in via definitiva per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio. Il dialogo, serrato e senza sconti, ha visto la giornalista mettere ripetutamente alle strette l’uomo, che ha continuato a professarsi innocente. Con il suo consueto stile tagliente, Fagnani ha incalzato Bossetti con domande dirette e puntuali, lasciando emergere tutte le contraddizioni del caso. L’intervista ha suscitato subito forti reazioni tra il pubblico e ha imposto il nuovo spin-off di Rai Due come un programma destinato a far discutere.
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Belve Crime: Francesca Fagnani “mette ko” Massimo Bossetti?
Andiamo con ordine e partiamo dal principio. La prima puntata di Belve Crime si è aperta con l’incontro tra Francesca Fagnani e Massimo Bossetti, condannato in via definitiva per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, che è sembrato essere messo all’angolo dalle parole e dalle domande della giornalista.
“Il DNA nucleare evidenzia in modo univoco l’identità di una persona“, ha detto la Fagnani, facendo capire sin da subito in che direzione sarebbe andata l’intera intervista.
Tanto che sui social in molti hanno plaudito al suo metodo, tra un “Francesca che puntualizza benissimo” e un “Bossetti freddo e cinico ma la Fagnani non gli ha dato tregua non ha mai ceduto di una virgola, mai tentennato, bravissima e sul pezzo“.
C’è però chi fa notare che “La Fagnani è stata accusatoria, giudicante e prevenuta. Ha condotto l’intervista come se fosse il Pubblico Ministero contro l’accusato. Non sto dicendo che Bossetti sia innocente, ma Francesca dovrebbe parlare di meno e ascoltare di più“.
E poi c’è chi trova le differenze tra questa intervista e la docuserie Netflix: “C’è una differenza evidente tra il taglio scelto da Netflix (Bossetti innocente) e quello proposto dalla Fagnani (Bossetti colpevole). Pazzesco“. O ancora: “Smontare, con un’intervista criticata da tutti, un documentario Netflix a favore di Bossetti è proprio da Francesca Fagnani il caso è chiuso mi dispiace per voi“.
Photo Credits: per gentile concessione dell’ufficio stampa Rai