Gaffe Amadeus in tv, il popolo del web è con lui

Amadeus è incappato in una gaffe in diretta. Sabato scorso durante i titoli di coda di Mezzogiorno in famiglia, credendo di non essere più in onda, Amadeus ha continuato a cantare il pezzo con cui tutta la brigata aveva salutato i telespettatori e cioè ‘Vorrei la pelle nera', cambiando le parole e mettendo ‘minchia' al posto di ‘pelle'.

BESTEMMIA IN DIRETTA, LA RAI PRENDE SERI PROVVEDIMENTI…

Ovviamente la gaffe non è passata inosservata ed ha fatto infuriare i vertici Rai che, pare, stiano pensando a seri provvedimenti. Il conduttore si è prontamente scusato, come riportato dal quotidiano Libero, ed ha detto: “. Ho stupidamente utilizzato per gioco, certo che la diretta fosse terminata, un' espressione poco carina andata purtroppo in onda a schermo scuro. È stata una leggerezza di cui voglio scusarmi con i telespettatori e con la Rai, tuttavia non la considero una parolaccia, ormai è diventato un intercalare, comunque me ne scuso”. Anche Striscia la notizia ha voluto ‘immortalare' il momento ed il sempre presente Valerio Staffelli ha consegnato al conduttore un Tapiro D'Oro.

 

E se la parola pronunciata da Amadeus ha suscitato un vespaio in casa Rai in rete, invece, il simpatico conduttore ha dalla sua parte tutti gli utenti che considerano tutta questa bagarre assolutamente fuori luogo: “Il 'caso' Amadeus io lo liquiderei così: Ma di cosa MINCHIA stiamo parlando?” Ha scritto una ragazza seguita da “Solidarietà TOTALE ad Amadeus. Rischiare il licenziamento per un Minchia sfuggito in dissolvenza alla Tv mi sembra assolutamente ridicolo”. Anche lo staff del blog Gli Antennati è dalla parte del conduttore ed ha scritto: “Solidarietà totale ad Amadeus. Fuori onda ha detto per gioco «Minchia». In onda c'è chi tutti i giorni dice e fa cose aberranti”.

E poi non poteva mancare l'ironia, di cui gli utenti di Twitter sono abbondantemente forniti: “Gaffe di Amadeus in diretta: ‘Vorrei la minchia nera'. Ora la Rai non sa se licenziarlo o mandargli a casa Carlo Conti”. E mai, come questa volta, il ‘pubblico sovrano' ha avuto ragione!