Tutto merito dell’empatia, una caratteristica che si sposa con altre qualità come resistenza allo stress, mentalità elastica e larghezza di vedute

Le lacrime sono viste da sempre come un segno di debolezza, qualcosa per cui vergognarsi e che va tenuta il più possibile nascosta: eppure tutti sappiamo, ormai da molto tempo, che non è proprio così. Sfogare le proprie emozioni, dimostrarle, è una caratteristica tipica dei caratteri più forti e non di quelli più deboli: lo dimostrano anche alcune ricerche scientifiche che prendono in esame un particolare tipo di pianto, quello di fronte ad un film commovente.

Piangere al cinema è un grande classico, ma ci sono persone che si commuovono più di altre: tutto merito (o colpa) dell’empatia, quella capacità che ci fa immedesimare nella storia che stiamo vedendo, pur sapendo che si tratta di finzione cinematografica. Uno studio effettuato presso la Claremont Graduate School ha dimostrato che le persone che guardando un video nel quale alcuni genitori parlavano della grave malattia dei figli si commuovevano di più, erano le stesse che, interrogate successivamente su questioni relative a denaro e lavoro si dimostravano più sicure di sè e generose.

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L’empatia è una caratteristica che si accompagna inoltre ad altre qualità positive: chi è empatico è in genere una persona estroversa, che resiste bene allo stress e che tende ad avere successo nella vita, perchè riesce a vedere le cose da più punti di vista. Una mentalità aperta significa essere in contatto con gli altri e non limitarsi in nulla: un modo di vivere che regala soddisfazioni sul lungo termine.

In conclusione, se siete tra quelle persone che vengono prese in giro per la “lacrima facile”, sappiate che non avete proprio nulla di cui vergognarvi, anzi…!

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