Videogioco neo-nazista sul web: lo scopo è uccidere gay con coltelli e pistole per salvare Donald Trump

Lo scorso 11 novembre è stato diffuso Angry Goy II, un videogioco neo-nazista nel quale si incita all’odio e all’omicidio di massa. A promuoverlo è il suprematista bianco Christopher Cantwell, salito alla ribalta lo scorso anno per le sue posizioni di estrema destra e le sue numerose dichiarazioni di incitamento alla violenza.

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Il videogioco neo-nazista Angry Goy II cita Hitler e celebra i massacri anti-gay

Nel gioco è possibile interpretare Cantwell o il giornalista Richard Spencer (anche lui più volte accusato di apologia del fascismo) e guidarli verso la vittoria sterminando omosessuali, ebrei, giornalisti, comunisti e altre minoranze. L’obiettivo finale è quello di salvare il presidente Donald Trump, rapito da alcuni non meglio precisati “terroristi di sinistra”.

La questione sta facendo moltissimo rumore in tutto il mondo, perché i contenuti violenti del gioco sembrano celebrare numerosi eventi criminali e massacri messi in atto dai neo-nazisti, come la strage di Orlando del giugno 2016, dove furono uccise 49 persone all’interno del locale gay Pulse. Non mancano inoltre le citazioni hitleriane come l’head line del titolo: “C’è solo una soluzione. Una Soluzione Finale”.

Addirittura, se si perde la partita, compare il video di una ragazzina trans sormontato dalla scritta “Hai fallito, non hai salvato l’occidente“…

Il web insorge contro il videogioco neo-nazista Angry Goy II

Il gioco – seguito di Angry Goy, un titolo indipendente del 2017 nel quale l’obiettivo era una pulizia etnica dell’Europa – è stato lanciato da Cantwell tramite il suo podcast e i suoi canali personali, ma sul web si sta cercando di limitarne la visibilità. YouTube, dopo pressanti richieste, sta cancellando tutti i video promozionali a riguardo, anche se si possono ancora trovare gameplay e recensioni sul tema.

Lo sconcerto dei social riguarda tutto il concept del titolo e si estende ai diversi livelli da superare e alla crudeltà estrema celebrata in ogni pixel del gioco. E in molti – soprattutto da Twitter – denunciano il fatto che il gioco sia una vera e propria chiamata alle armi contro tutti coloro “che non sono bianchi”, incoraggiando “l’esecuzione di massa omofoba e anti-semitica”. Riuscirà questa ondata d’indignazione a provocare il ritiro del titolo?