Mancano ancora trent’anni al 2050, ma una delle idee che ci vengono in testa riguarda i momenti di amicizia e relax passati a tavola con i nostri cari. Sappiamo che ci siederemo ancora con loro, ma non abbiamo idea di quale sarà il nostro menù. Che cosa mangeremo nel futuro?
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Secondo le stime delle Nazioni Unite, nei prossimi trent’anni la popolazione terrestre aumenterà di circa 2,5 miliardi, causando di riflesso un necessario aumento della produzione mondiale di cibo. Questo però aumenterà di riflesso la quantità di sperimentazioni su generi alimentari ‘alternativi’. Ma cosa succederà di preciso? Potremo gustare ancora i nostri sapori preferiti o dovremo abituarci a qualcosa di completamente differente?
Cosa mangeremo nel futuro? Meno carne, più pesce e verdure
La prima certezza riguarda ciò che non mangeremo. Il prezzo della carne aumenterà a dismisura per via di costi e impatti degli allevamenti, tant’è che in tanti abbracceranno uno stile di vita vegetariano o vegano. Chi non lo farà non rinuncerà al pesce. Nel frattempo però aumenterà l’affidabilità e la percezione degli OGM, al punto che verranno prodotte frutta e verdura sempre più resistenti alle condizioni climatiche, agli insetti e ai virus.
Si parla in questo contesto di “cibo funzionale”, ossia calibrato precisamente per ogni tipo di popolazione, un po’ come già succede oggi con gli alimenti per bambini. Avremo cibi dedicati a ogni fascia di età e di condizioni di salute.
Cosa mangeremo nel futuro? Sul menù alghe e cavallette
Quanto alla naturale sostituzione delle proteine contenute nella carne, da tempo gli esperti avanzano l’opzione degli insetti. E, probabilmente, in un futuro non lontanissimo mangeremo abitualmente cavallette, formiche, scorpioni e grilli, come già accade in molte culture asiatiche e africane, anche perché sono altamente nutrienti. A riguardo, si parla già di come potrebbero essere organizzati i primi allevamenti intensivi.
Un’altra forte introduzione sarà quella delle alghe. Si diffonderanno globalmente a causa della loro facilità di coltivazione, e contengono più calcio, proteine, ferro, vitamine, fibre e minerali di ogni frutta e verdura.
E voi, siete pronti per questo nuovo menù?