Dopo 30 anni di studi, Roberto Concas ha svelato il grande “inganno” legato all’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci: in esso è contenuto l’algoritmo segreto della Divina Proporzione. Ecco cosa significa e perché l’opera “è molto più di quello che si vede”

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L’Uomo Vitruviano è molto più di ciò che sembra

Chi non ha in mete l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci? Il disegno, datato 1490, rappresenta le proporzioni ideali del corpo umano, in grado di essere iscritto contemporaneamente in un cerchio – che simboleggia il Cielo – e in un quadrato, che sarebbe la Terra. Tutto qua? No, il celebre storico dell’arte già direttore dei Musei Nazionali di Cagliari Roberto Concas ha svelato, dopo 30 anni di studi, un segreto rimasto sopito per secoli.

Concas, infatti, ha fatto sapere all’Ansa che nell’Uomo Vitruviano è contenuta l’antica formula aritmetica utilizzata e tramandata dalle botteghe per realizzare le opere d’arte in osservanza ai parametri imposti dalla Chiesa: l’algoritmo segreto sarebbe stato usato dagli artisti dal IV al XVIII secolo per segnalare le opere realizzate e ispirate direttamente dalla Divina Proporzione.

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Concas ha anticipato all’Ansa che il disegno di Leonardo include due o tre immagini di uomini di differenti età e soltanto guardando l’opera allo specchio ce ne possiamo rendere conto.

Cos’ha scoperto Concas guardando allo specchio l’Uomo Vitruviano

Lo storico ha spiegato:

“Nel 2012, guardando questo disegno dell’Uomo Vitruviano noto una proporzione simile nella riga sotto: due parti più piccole una centrale più grande. E’ faticoso spiegarlo ma è stato come aprire una scatola dopo l’altra, ogni soluzione me ne apriva tre insieme, una casistica. Ho iniziato a capire che il disegno contiene due volti.

L’occhio destro è di un uomo maturo, quello a sinistra di un volto più giovane. Mi e’ venuta intuizione, se ha sempre scritto a sinistra ha imparato usando lo specchio…anche qui usa lo specchio per ricostruire la figura completa…E le misure mi hanno dato ragione”.

Si potrebbe ipotizzare che Leonardo da Vinci abbia camuffato la formula segretissima degli artisti che si rifacevano alla regola della Divina Proporzione perché non andasse perduta. Se l’avesse svelata pubblicamente – ha aggiunto ancora Concas – “lo avrebbero messo al rogo”.

Foto@Kikapress