La scoperta di un nuovo sistema planetario cambia le carte in tavola per le attuali teorie sulla formazione dei pianeti

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I misteri dell’universo non smettono mai di stupire. Lo dimostra la scoperta compiuta dall’ESA che ha il compito di osservare gli esopianeti intorno a noi.

La missione chiamata Cheops (che sta per CHaracterising ExOPlanet Satellite), il cui nome identifica anche il satellite lanciato nel dicembre 2019 e che si trova in orbita eliosincrona a 700 km dalla Terra, ha scoperto un sistema planetario che cambia le carte in tavola per quel che riguarda le attuali teorie sulla formazione dei pianeti. Il sistema è chiamato Toi-178, ha sei esopianeti, e cinque di essi sono impegnati in una danza intorno alla loro stella mai osservata prima.

Il sistema Toi-178, a 200 anni luce dalla Terra, non si comporta dunque come gli scienziati immaginavano.

La risonanza orbitale su Toi-178

La prima anomalia rilevata dal satellite dell’Esa è stata definita “risonanza orbitale“. Questo vuol dire che i pianeti ruotano intorno alla loro stella molto più vicino e più velocemente di quanto non faccia la Terra con il Sole. Come se non bastasse, 5 dei 6 pianeti compiono rotazioni diverse tra loro.

Il pianeta più interno, quindi quello più veloce, completa un’orbita in soli due giorni circa, quello più esterno chiaramente impiega più tempo ma si parla comunque di tempistiche ristrette visto che si tratta di una ventina di giorni.

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Il caos legato alla densità dei pianeti

La seconda e ancor più interessante anomalia riguarda invece la densità dei pianeti. Partiamo illustrando la situazione nel nostro sistema solare: i pianeti con una maggiore densità sono più vicini al Sole, quelli gassosi e meno densi hanno orbite più ampie.

Ebbene, su Toi-178 questo a quanto pare non vale e regna una sorta di caos: i pianeti più rarefatti sono più vicini alla loro stella rispetto a quelli con densità maggiore.

In questo video l’ESO (European Southern Observatory) mostra un’animazione delle orbite dei sei pianeti di Toi-178 raccontandola con un commento sonoro molto semplice: una nota suona quando un pianeta effettua mezza o un’orbita completa, e quando i pianeti si allineano in questi punti delle loro orbite, suonano in risonanza.

L’unico privo di questa risonanza è il pianeta interno.